Riproponiamo qui di seguito una serie di articoli in tema di mobilità urbana, soprattutto a Lanciano, che abbiamo pubblicato negli anni precedenti sul blog di Nuovo Senso Civico.
Sono sempre attuali (purtroppo, verrebbe da dire per alcuni di loro) e rappresentano una buona documentazione sugli sviluppi di questi argomenti specialmente a livello locale, visto che spesso la memoria, soprattutto pubblica e "politica", vacilla...
Franco Mastrangelo 5 novembre 2016
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Aria inquinata e cancro
15 dicembre 2011
L'ultimo studio , pubblicato a giugno del 2011, viene dalla Danimarca e ha il merito di avere utilizzato quanto di meglio oggi possa offrire la ricerca epidemiologica e la chimica ambientale.
La novità di questo studio è che per la prima volta a 57.000 abitanti di Copenhagen e di Aarhus seguiti dal 1993 al 2006 , le cause della loro morte sono state associate alla quantità media di ossidi di azoto inalata da ognuno di loro nel corso della loro vita.
Quest'ultima stima è stata fatta in base all'inquinamento che opportuni modelli valutavano in corrispondenza della loro abitazione. Gli ossidi di azoto, si producono durante tutte le combustioni e la loro concentrazione è molto ben correlata con altri inquinanti tossici e cancerogeni quali le polveri sottili e i policiclici aromatici.
Fatte le dovute correzzioni per le abitudini al fumo, esposizioni di tipo professione e livello di istruzione (di solito i laureati sono più sani di chi ha solo la licenza media) è risultato che chi abita entro 50 metri di distanza da strade trafficate ( più di 10.000 veicoli al giorno) ha un rischio relativo di cancro polmonare maggiore del 20% rispetto al resto della popolazione studiata e il rischio per chi a casa respirava più di 30 microgrammi per metro cubo di biossidi di azoto è risultato maggiore del 30%.
Insomma, a parità di numero di persone studiate, si trova dal 20 al 30 % in più di persone colpite da cancro polmonare in chi ha avuto una residenza maggiormente colpita dall'inquinamento da traffico.
Ovviamente una diversa mobilità basata prevalentemente su rotaia ( tram e metropolitana) avrebbe evitato questi tumori.
Negli anni novanta, nelle strade trafficate di Copenhagen le concentrazioni di benzopirene, un potente cancerogeno presente nelle emissioni veicolari, nel periodo invernale ( quello peggiore) erano di circa 4 nanogrammi per metro cubo. Negli stessi anni a Genova, in piazza Masnata e in piazza Massena, nei mesi più freddi, il Servizio di Chimica Ambientale dell'IST trovava circa la metà ( 2, 1-2,5 nanogrammi/m3) del benzopirene misurato nella capitale danese, un valore comuinque doppio rispetto allo standard di qualità dell'aria che il nostro paese si è dato a partire dal 2002. Nel 2010 a Genova lungo diverse strade le concentrazioni di biossido di azoto supera di gran lunga i 40 microgrammi per metro cubo, con punte di 60 microgrammi.
Sarebbe interessante studiare quanto questa situazione abbia pesato sullo stato di salute dei genovesi.
Peccato che tra breve, se nessuno si muove, i centri di ricerca IST, compresi Chimica ed Epidemiologia Ambientale, in nome del pareggio di bilancio, saranno dismessi.
Prof. Federico Valerio Istituto Nazionale Ricerca sul Cancro - S.S Chimica Ambientale
Alcuni
anni fa l’allora Sindaco di Londra Ken
Livingston decise la costruzione nella capitale britannica del più alto
grattacielo d’Europa, lo “Shard of glass”,
310 metri
e 87 piani di cristallo, che sarà ultimato prima delle Olimpiadi ed ospiterà
numerosi uffici amministrativi, tra i quali le Poste. Il progetto fu affidato
ad un’eccellenza italiana nel mondo, l’architetto
Renzo Piano, il quale chiese al Primo Cittadino:
“Quanti posti auto volete?”
“Tra gli otto e i dodici”, fu la risposta del Sindaco che si è sempre battuto per
scoraggiare l’uso dell’auto privata da parte dei londinesi. E così chi dovrà
recarsi in questo avveniristico edificio potrà farlo solo a piedi, in bici o
utilizzando l’efficiente e diffusa rete di trasporto pubblico.
Ecco un bell’esempio da
seguire.
Lo
ricordo a proposito del monitoraggio del traffico in corso in questi giorni a Lanciano che sta dando i
suoi primi sconfortanti ma previsti risultati: solo in via per Fossacesia ogni
giorno transitano circa 20.000 (ventimila!) macchine, una follia.
L’Italia
è dopo gli Stati Uniti la nazione con il più alto rapporto di auto per abitante
con la differenza che in America hanno territori sconfinati a disposizione
mentre noi viviamo stretti stretti in un territorio molto accidentato con le
più alte densità di popolazione al mondo e con splendide città medioevali o
rinascimentali certamente non a misura di automobile, ridotte ad enormi garage
a cielo aperto. Lanciano non sfugge a questa deriva ed anche ad occhio nudo,
senza bisogno di particolari studi, è evidente il delirio di un uso smodato,
inutile e arrogante delle quattro ruote.
Già
in un mio precedente intervento avevo evidenziato la metamorfosi negativa di questo mezzo di trasporto nato come promessa
di libertà di movimento ed emancipazione e diventato presto la nostra camicia
di forza quotidiana che ci sottrae tempo, spazi e soprattutto salute.
Tutti
gli studi scientifici concordano nell’individuare le polveri sottili e tutte le
sostanze in libera uscita dai tubi di scappamento come i principali e più
diffusi fattori di inquinamento ambientale, veri killer per la salute di tutti
a cominciare dai soggetti più deboli.
Le
città italiane, Milano in testa, sono da anni prime in classifica in Europa per
lo sforamento dei limiti di inquinamento da polveri sottili: un recente studio
dell’Università di Milano ha documentato che se il capoluogo e tutta la
Lombardia rispettassero le norme UE sull’inquinamento atmosferico si avrebbero ogni
anno 93 decessi in meno in città e 173 in regione, guadagnando tutti un anno nell’aspettativa
di vita.
Sono
convinto, ahimè, che anche Lanciano, se avesse un controllo permanente, si
posizionerebbe ai vertici di questa triste graduatoria. D’altronde il mai troppo
citato biomonitoraggio condotto dal Mario Negri Sud nel 2010, con i suoi
pessimi risultati per la qualità dell’aria nella nostra zona, la dice lunga
sull’argomento.
Ebbene
è il momento di scelte che ormai non è
più il caso di definire coraggiose ma “doverose”. Mi rivolgo al Sindaco
Mario Pupillo ed a tutta l’Amministrazione Comunale di Lanciano che con lungimiranza
sta cercando di avere tutti gli elementi a disposizione per decidere il da farsi, incrociando
giustamente i dati del traffico con quelli dell’aria. Mi rivolgo anche agli
esponenti di tutti i partiti e movimenti presenti in Consiglio Comunale, siano
essi al governo oppure all’opposizione.
La parola d’ordine dev’essere disincentivare
l’uso dell’automobile
attraverso soluzioni alternative praticabili e sperimentate che già hanno
adottato con successo in buona parte del mondo, dalle metropoli alle cittadine
più piccole. Si tratta di potenziamento e fruibilità del trasporto pubblico, di
piste ciclabili e pedonalizzazioni, di “car-sharing”
e “bike-sharing”, di scelte energetiche
rispettose dell’ambiente, di incentivi anche economici alla mobilità ad impatto
zero, ecc., ecc.: basta farsi un giretto virtuale su Internet per rendersi
conto di quante soluzioni sono adottabili. E poi c’è tutta un’operazione
culturale da fare per rendere evidente che i poveracci sono quelli che vagano
da soli in macchina senza meta e non certo chi pedala o va a piedi.
La scelta peggiore,
controproducente e antistorica, sarebbe quella di fare altri parcheggi: si andrebbero ad ingolfare ulteriormente
spazi che non hanno più spazio e ad avvelenare sempre di più chi è già
avvelenato.
Il
principale compito di ogni Sindaco, lo ripeteremo fino alla nausea da queste
colonne, è quello di difendere la salute dei propri concittadini. Ecco, è il
momento di dimostrarlo.
Restiamo
in attesa di tutti i risultati dei test in svolgimanto ma con la consapevolezza
che la strada da seguire è già segnata da tempo ed è quella di ridurre progressivamente tutte le fonti di
inquinamento.
Le
scelte giuste, anche se inizialmente impopolari, con l’evidenza dei benefici
nel tempo portano in dote a coloro che le hanno fatte un punto d’onore
incancellabile.
Franco
Mastrangelo
AGGIORNAMENTO DEL 26 AGOSTO 2012 AL POST:
Siccome l'argomento sta suscitando un certo dibattito, mi preme fare qualche ulteriore annotazione:
fm AGGIORNAMENTO DEL 26 AGOSTO 2012 AL POST:
Siccome l'argomento sta suscitando un certo dibattito, mi preme fare qualche ulteriore annotazione:
- Dal punto di vista sanitario: appena un paio di mesi fa l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha certificato in maniera definitiva i sicuri effetti cancerogeni delle emissioni dei gas dalle automobili (vedi precedente post del 12/7/2012). Tutti i più prestigiosi studi scientifici nazionali e internazionali concordano nel ritenere le polveri sottili e ultrasottili in libera uscita dai tubi di scappamento i principali fattori killer che inquinano le nostre città;
- Dal punto di vista economico: mantenere un automobile in rapporto all'uso che se ne fa, tra costo pazzesco dei carburanti, delle assicurazioni e dei costi di gestione, è diventato per moltissimi totalmente anti-economico. Quindi anche da questo versante sarebbe più opportuno rivolgersi e pretendere forme di mobilità alternativa che già sono ampiamente utilizzate in tutto il mondo e che trattano meglio sia la persona che l'ambiente circostante;
- Dal punto di vista dei risultati di determinate scelte: fare più parcheggi non risolve il problema perchè anzi si ottiene l'"effetto armadio". Se il tuo armadio scoppia di vestiti è del tutto inefficace comprarne un altro che, in breve, anch'esso si riempirà di nuovo, ma la scelta migliore è svuotare quello vecchio di tutto quanto è inutile e saperlo poi gestire con oculatezza. I parcheggi già presenti in città, se razionalizzati e accompagnati da altre scelte in materia di mobilità, sono più che sufficienti ed anzi, se si sceglieranno percorsi sani e virtuosi, in futuro saranno perfino superflui.
__________________________________________________________________________________
A PROPOSITO DI TRAFFICO: LA BICI DI UMBERTO VERONESI
9 maggio 2012
Già avevo scritto sugli sconfinati vantaggi individuali,
collettivi e ambientali dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto
quotidiano.
Sono ormai innumerevoli le voci che si alzano in favore di
questo straordinario marchingegno, ma qui di seguito mi piace riportare cosa ne
pensa un’autorevole personalità italiana (nonché instancabile “pedalatore” di
lungo corso) che risponde al nome di Umberto Veronesi.
In un periodo in cui l’Amministrazione Comunale di Lanciano
sta preparando il futuro “Piano Generale del Traffico Urbano” (per il
quale Nuovo Senso Civico presenterà le proprie osservazioni), suggeriamo a
tutti gli addetti ai lavori di prestare molta attenzione alle parole dell’illustre
oncologo:
“LA BICI? FA BENE. PAROLA DEI MEDICI DI STRASBURGO
Cito un’iniziativa inedita lanciata a Strasburgo, in
Francia: da settembre prossimo i medici curanti potranno rilasciare ai loro
pazienti una “ricetta” molto particolare, che non prescrive pillole, ma un po’
di sano movimento in bicicletta. Con questa prescrizione in mano, potranno
ottenere gratuitamente l’uso delle “biciclette municipali”, che ormai sono
una realtà anche in molte città italiane: nate per dare una mano a
risolvere i problemi del traffico e per favorire i pendolari che lasciano
l’auto a casa e prendono il treno, queste bici acquistano adesso una
valenza in più, quella di contribuire alla salute.
Il ciclismo non competitivo, esercizio di tipo aerobico che
implica un’attività moderata e utilizza ossigeno per fornire l’energia
necessaria alla contrazione dei muscoli, è il metodo ideale per eliminare il
grasso corporeo nelle persone che normalmente fanno poco movimento, e a
Strasburgo vogliono lanciarlo come un vero e proprio ausilio sanitario, che
il Sistema sanitario nazionale deve rimborsare. Non si può non essere
d’accordo, soprattutto se si pensa che viviamo in un mondo medicalizzato in cui
cresce la tendenza a tamponare con i farmaci gli effetti dannosi degli stili di
vita errati, mentre abbiamo a portata di mano i mezzi per ridurne il consumo, a
tutto vantaggio sia della salute dei pazienti, sia dei costi dell’assistenza
sanitaria.
Provate a immaginare: leggere su una ricetta medica che
vengono prescritti “due
chilometri al giorno in bicicletta. Velocità: quanto basta” potrà anche
essere il segnale di una cultura che cambia, e che sempre di più vede l’interesse
dei cittadini a un modo più sano di vivere.
Sarà un’istanza da prendere in considerazione in
molti ambiti, e le idee non mancano. Fervono nuove proposte soprattutto nel campo
dell’architettura, per la progettazione di quartieri dove gli spazi per gli
sport sono totalmente integrati nel processo costruttivo.
Il punto di arrivo di questo percorso è una “welfare
community”, una comunità che si prende cura della personale salute in tutte le
età della vita: dall’idea che nelle scuole lo sport debba avere una cadenza
quotidiana alle biciclette gratuite, per l’appunto. Sulle quali anche i nonni possono
rinnovare la gioia salutare di una vita più attiva.”
(Umberto Veronesi, dalla rubrica “La nostra salute” su OGGI
del 2/5/2012)
Pedalate, gente, pedalate…
Franco Mastrangelo____________________________________________________________
L'O.M.S.: LE AUTO DIESEL PROVOCANO SICURAMENTE IL CANCRO. ORA PIU' CHE MAI OCCORRE UNA RIFLESSIONE SERIA SUL TRAFFICO DA PARTE DI TUTTI, AMMINISTRATORI PUBBLICI E SEMPLICI CITTADINI.
12 luglio 2012
Abbiamo trattato
più volte l’argomento perché il nostro
principale obiettivo è la DIFESA DELLA
SALUTE di tutte le persone e quindi necessariamente dell’habitat
nel quale vivono. Alla fine di questo post rimandiamo a tutti gli interventi
precedenti in materia, comprese le nostre “Osservazioni al Piano del Traffico”
che il Comune di Lanciano sta facendo redigere e del quale per la verità da un po’
di tempo a questa parte si sono perse le tracce.
Le recenti
conclusioni dell’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) sui motori a
gasolio rappresentano un’ultimo, autorevolissimo spunto per riprendere la
riflessione sul traffico veicolare soprattutto urbano e sulla necessità ormai improrogabile di giungere
in tempi rapidi ad una sua drastica riduzione. Il Centro Internazionale di
Ricerca sul cancro dell’O.M.S. ha stabilito con certezza che i gas di scappamento dei motori diesel
contribuiscono allo sviluppo del cancro del polmone e, con ogni probabilità,
di quello alla vescica, attraverso le emissioni soprattutto del particolato
fine (le polveri sottili) e del monossido di azoto. Naturalmente anche sui
mezzi a benzina il discorso è molto simile ed ampiamente documentato.
Negli anni si è
quindi passati dal precedente stadio di “probabile cancerogeno” a quello di “sicuro
cancerogeno”. Ecco il problema principale che tra gli altri si è evidenziato
in maniera clamorosa con l’amianto: quando si raggiunge la certezza scientifica
dei danni irreversibili di una sostanza (dopo 20, 30 anni di studi) la
devastazione è già completa e ci sono pochissime possibilità di porvi rimedio.
I morti sono già stati sepolti e i responsabili se ne sono già andati lontano
con le tasche piene e la coscienza sporca.
E’ lo stesso
discorso che ripetiamo incessantemente per altri tipi di interventi (raffinerie
di petrolio e gas, impianti estrattivi, centrali a biomasse, turbogas,
rigassificatori, inceneritori, discariche, ecc. ecc.): PREVENIRE E’ LA
FORMA PIU’ EFFICACE
DI AUTOTUTELA QUANDO C’E’ IL RAGIONEVOLE DUBBIO DELLA NOCIVITA’ DI DETERMINATE
SCELTE. E’ il ben noto “principio di precauzione”, sancito dalla
Comunità Europea e recepito dallo Sato Italiano che deve rappresentare un diritto
irrinunciabile di ogni Comunità in difesa del proprio benessere ed al quale ogni
amministratore pubblico è in dovere di ricorrere proprio in difesa di tutti i
cittadini che rappresenta.
Le città grandi e
piccole sono state trasformate nei decenni in gigantesche autorimesse a misura
di macchina e non di uomo. Non si può più andare avanti così sommando gli
effetti inquinanti uno sull’altro. Ma nel caso del trasporto privato, oltre
alle richieste da fare ai Sindaci ed agli amministratori pubblici per rendere
più sani e vivibili i nostri centri abitati, c’è la possibilità per ognuno
di noi, in qualità di automobilista, di scegliere una graduale riduzione dell’uso
spesso eccessivo ed inutile del mezzo privato a vantaggio di altre scelte di
mobilità meno nocive ed impattanti. Ricordiamo che sempre l’O.M.S. ha stabilito scientificamente la
correlazione tra abbassamento dei livelli di polveri sottili nell’aria e l’aumento
della speranza di vita delle persone.
Cos’altro
possiamo aggiungere?
Possiamo
aggiungere che le scelte individuali virtuose, sempre possibili senza alibi,
possono e devono essere incentivate dai comportamenti altrettanto virtuosi
degli Amministratori pubblici. A Lanciano abbiamo la fortuna che sia il Sindaco
Mario Pupillo che l’Assessore all’Ambiente Evandro Tascione sono due rispettabili
e competenti medici che sanno quindi attribuire alla salute quel primario
valore che le spetta. Siamo pertanto sicuri che sia attraverso il “Piano
del traffico” che attraverso tutte le altre scelte che riguardano la
salvaguardia del benessere dei propri concittadini sapranno attingere a tutti i
risultati ed alle innumerevoli proposte avanzate al riguardo, di cui anche noi di
Nuovo Senso Civico ci siamo fatti portatori,
Sono aspettative
che non possono andare deluse perché in gioco c’è la VITA.
Franco Mastrangelo
________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________
APPELLO AL SINDACO: E' L'ORA DELLE PISTE CICLABILI
29 agosto 2012
Ci
facciamo portavoce delle tante persone che ci contattano sull’argomento
conoscendo la nostra sensibilità in materia per RIVOLGERE UN APPELLO AL SINDACO
PUPILLO PERCHE’ LA
SUA AMMINISTRAZIONE SI ADOPERI
SUBITO PER LA
CREAZIONE A BREVE DI NUOVE PISTE CICLABILI ALL’INTERNO
DELL’AREA URBANA DI LANCIANO.
D’altronde
si tratterebbe solo di mettere in pratica una sensibilità già manifestata in
campagna elettorale dall’allora candidato Mario Pupillo che nel suo programma
auspicava il “Collegamento con il parco della Costa dei Trabocchi con una
pista ciclopedonale sul tracciato ferroviario Lanciano-San Vito”. Adesso, il Parco purtroppo non c’è ancora
grazie al boiccottaggio miope, emerso e sotterraneo, di tanti politici non
all’altezza del loro ruolo, ma possiamo accontentarci per il momento di qualche
altro percorso all’interno della Città.
Di
fronte alla consueta risposta pubblica sulla mancanza di risorse diciamo subito
che si tratta di un’operazione dai costi molto contenuti se realizzata in certi termini, specialmente se
confrontata alle centinaia di migliaia di euro che già si stanno spendendo in
questi giorni per alcune opere dagli oneri sempre in lievitazione oppure
rispetto ai costi delle rotatorie stradali che si intendono realizzare (che oscillano da 500 mila fino al
milione e mezzo di euro ognuna) ed ai parcheggi auto annunciati dall’Assessore Di
Naccio (fonte “Il Centro” del 24 agosto 2012):
- 1 milione e 100mila euro per il parcheggio di via dei Funai (100 posti auto di cui 50 “liberi”);
- 700mila euro per il parcheggio a Sant’Egidio (120/150 posti auto);
- 1 milione e 200mila euro per l’area del Diocleziano (26 posti pullman + 60 posti auto);
Presumendo
l’ipotesi assai irrealistica che i costi finali restino quelli dichiarati
all’inizio, abbiamo una spesa di 3 milioni di euro ( quasi 6 miliardi di lire
per i nostalgici) per 230 posti auto: se tutto va bene oltre 13mila euro per
automobile (più di 25 milioni di lire, sempre per i nostalgici).
Ci
sembra insomma che quando si vuole i soldi escono fuori anche per lavori
evidentemente onerosi e, diciamo noi, spesso dai risultati che non giustificano
l’enorme esborso.
Oltretutto,
come vedremo in seguito, è questa una strada ormai superata dai fatti e dalla
storia, controproducente e nociva che porterebbe ad un ulteriore
congestionamento della città e ad un netto peggioramento della qualità della
vità e della salute di chi vi abita o vi trascorre parte del suo tempo (turisti
compresi).
Vogliamo
qui ricordare che i recenti monitoraggi sia dell’aria che del traffico (con il
delirio di decine di migliaia di auto e pullman in entrata e in transito
quotidianamente nell’area urbana di Lanciano) hanno dato risultati molto
preoccupanti sui quali è la stessa legge che impone di intervenire per
migliorare la qualità dell’aria, considerato anche l’effetto cumulo degli
altri fattori inquinanti quali impianti di riscaldamento, centrali a biomasse e
biogas della zona, aree industriali, discariche, ecc.
E’ evidente a tutti come negli
ultimi mesi sia aumentato enormemente anche a Lanciano il numero di persone che
utilizza la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, vuoi per una maggiore consapevolezza, vuoi per la
crisi che rende quasi insostenibili i costi del mantenimento di un’autovettura,
vuoi per aver provato il piacere e la facilità di movimento con le due ruote a
pedali.
Un’Amministrazione
che tiene al benessere ed alla qualità della vita dei suoi cittadini si
adopererebbe in tutti i modi per incentivare il più possibile l’utilizzo di
questo mezzo, scoraggiando nel contempo altre forme di mobilità nocive per la
salute personale, dell’ambiente e del portafoglio.
Una
pista ciclabile “low cost” viene a costare circa 20mila euro per Km. e
anche meno se ci si limita allo stretto indispensabile: con i soldi dei
parcheggi auto ne potremmo realizzare 150 km., ma naturalmente si può dare un segnale forte e chiaro all’intera
comunità cominciando gradualmente dal centro e dalle strade in pianura, trovando
le soluzioni per liberare gli spazi e adibirli al passaggio delle bici. Attualmente
molte strade vengono ristrette dal doppio senso di marcia e dal parcheggio
laterale per i veicoli creando disagi e pericoli per il transito delle
biciclette. Cominciamo a ragionare e lavorare su queste: l’importante è che ci
sia la lungimiranza e la volontà politica per farlo. A Pescara è uno spettacolo
vedere quanta gente circola in bici sulle piste del lungomare!
Bando
alle chiacchere: SE SI VUOLE, SI PUO’!
Caro Sindaco, è l’ora delle scelte: non
faccia Dottor Pupillo e Mister Hyde. Si ricordi soprattutto della sua
apprezzata identità di medico.
Gli sviluppi scientifici, sanitari
ed economici mondiali dicono a tutti, soprattutto agli amministratori pubblici
eletti dal popolo, che bisogna liberare il più possibile le città dal traffico
veicolare motorizzato per ragioni di salute, di vivibilità e di costi sia
sociali che economici.
L’Organizzazione
Mondiale della Sanità non più di due mesi fa ha certificato in maniera
definitiva i sicuri effetti cancerogeni delle emissioni dei gas dalle
automobili e tutti i più autorevoli studi scientifici internazionali
concordano nel ritenere le polveri sottili ed ultrasottili in libera uscita dai
tubi di scappamento i principali fattori killer che inquinano il nostro habitat
e causano gravi malattie, spesso mortali.
Dal
punto di vista economico Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha
certificato nei giorni scorsi l’aumento pazzesco dei costi di mantenimento
di un’automobile successivi all’acquisto, che in 20 anni sono più che
raddoppiati: +170% per i carburanti, +128% per manutenzione ordinaria, +202%
per l’assicurazione RCA, +198% per i pedaggi autostradali. Una follia.
Alla
luce di tutto questo è chiaro che bisogna
prendere una strada completamente diversa favorendo forme di mobilità
alternative e meno, se non per niente, dannose: esistono miriadi di
possibilità e di modelli concreati relizzati in Italia e nel mondo. Perché Lanciano
non dev’essere parte di questi esempi virtuosi che attirano ammirazione e
visibilità ovunque?
Puntare
ancora sui parcheggi auto significa aggravare e non risolvere il problema.
E’
il classico “effetto armadio”: se il tuo armadio
scoppia di vestiti è del tutto inefficace comprarne un altro che, in breve,
anch'esso si riempirà di nuovo, ma la scelta migliore sarà svuotare quello
vecchio di tutto quanto è inutile e saperlo poi gestire con oculatezza. I
parcheggi già presenti in città, se razionalizzati e accompagnati da altre
scelte in materia di mobilità, sono più che sufficienti ed anzi, se si
sceglieranno percorsi sani e virtuosi, in futuro saranno perfino superflui.
In conclusione
l’importante è come sempre avere un progetto coerente, sapere dove si vuole
portare la Città e in che modo per renderla sempre più vivibile, salubre e
motivo di attrazione generale, cosa che porterà sicuri benefici anche dal punto
di vista economico.
Siamo sicuri,
caro Sindaco, che la sua sensibilità e la sua nota passione per la bicicletta non
ci deluderanno ed al più presto renderà un favore a tutti i suoi concittadini
incentivandoli al piacere ed al benessere di una bella e sicura pedalata quotidiana.
Franco Mastrangelo_________________________________________________________________________________
UNA PARTENZA POSITIVA IN BICI CON UN MESSAGGIO FORTE E CHIARO: SE SI VUOLE, SI PUO'
21 settembre 2012
L'iniziativa di questa mattina a Lanciano per promuovere l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano
è stata un avvio molto positivo per un'opera di sensibilizzazione che
non è facile e non sarà certo breve, ma che già sta dando delle
indicazioni molto confortanti.
Vanno
ringraziati innanzitutto i promotori del Consorzio "Le vie del
commercio", in particolare nelle persone di Raffaele Angelucci e degli
altri 7 esercenti che credono fermamente in quest'idea e già mettono a
disposizione dei loro visitatori delle belle biciclette per muoversi in
città.
Un
grazie poi alle parecchie decine di persone che, in poco più di due ore
di prima mattina, sono transitate in bicicletta o hanno firmato l'appello proposto da Nuovo Senso Civico per la realizzazione di una rete di piste ciclabili a Lanciano, all'interno di un'idea innovativa per i nostri luoghi di una mobilità più fluida, razionale e soprattutto sana.
Per
questo obiettivo Nuovo Senso Civico si batte da molto tempo ed ha
collaborato con entusiasmo per il buon esito della giornata: occorre
ricreare una Città a dimensione umana, decongestionata dal traffico
motorizzato ladro di spazi e dispensatore di inquinamento e malattie,
resa ancor più vivibile, civile e attraente da scelte alternative di mobilità che ormai, dati sanitari alla mano, non sono più facoltative ma doverose.
Concludo
citando un SMS che mi ha inviato qualche mese fa mia figlia Cristina,
sperando che possa servire da monito per i cittadini di ogni età e
soprattutto per gli amministratori pubblici che hanno il dovere di tradurre in atti concreti queste legittime istanze di cui alla fine beneficieranno tutti, pedalatori e no:
"Ore 10.50, Bologna, 2 gradi: quasi novantenne priva anche di cappello, corre in bicicletta. Questa sì che è vita!"
Insomma, se si vuole, si può!
Insomma, se si vuole, si può!
Franco Mastrangelo
_________________________________________________________________________
Franco Mastrangelo
P.S.: un amico mi segnala che, senza spostarsi dall'altra parte del globo, anche a Milano esiste una cosa del genere.
Qui di seguito il comunicato stampa dal sito "Milano Today" che ne illustra le caratteristiche:
Nella primavera del 2012 Milanbike e i suoi corrieri in bicicletta hanno avviato il loro servizio di consegne a domicilio. Non soltanto corrispondenza, plichi e buste ma anche cassette di frutta e verdura, vino, pacchi di carta intestata per le aziende, pannelli pubblicitari, medicinali, spesa del supermercato, buoni pasto, giocattoli e cosmetici.
Con Milanbike la cosiddetta mobilità sostenibile non è più soltanto uno sterile esercizio teorico, ma viene messa in pratica dalle aziende maggiormente votate al rispetto dell'ambiente diventando partners di Milanbike, mantenendo anche un occhio di riguardo al portafoglio. Tutto questo ha iniziato a muoversi per le strade di Milano su carrellini rimorchio trainati da biciclette blu. Questo è l'inconfondibile "marchio di fabbrica" delle consegne fatte da Milanbike. In sella una ragazza o un ragazzo intorno ai 25 anni, di cultura universitaria, consapevole di fare un lavoro che, oltre a sposare la propria passione per la bicicletta, promuove un'innovativa modalità di consegna delle merci in città, a tutto beneficio della qualità dell'aria e della salute di tutti. Il loro sorriso è la consapevolezza di fare una cosa giusta.
I ciclisti di Milanbike consegnano attualmente circa 300 cassette di frutta e verdura alla settimana nelle case dei milanesi e riforniscono di vino diversi ristoranti ed enoteche. Grazie a Milanbike ogni giorno circolano mediamente un furgone ed due scooter inquinanti in meno, ma potrebbero essere molti di più. Iniziative come quella di Milanbike dovrebbero essere incentivate, in quanto rappresentano un segnale di possibile inversione di tendenza e di riorganizzazione degli stili di vita, a beneficio della salute e della qualità della vita in città, in un momento di crisi economica che deve rappresentare l'occasione per rivedere l'attuale organizzazione degli spostamenti in città, introdotta nel secolo scorso con il boom del petrolio e delle industrie automobilistiche. La persistente crisi dell'industria dell'auto, incapace di sviluppare soluzioni di trasporto innovative ed eco-friendly a prezzi competitivi e i continui rialzi del prezzo dei carburanti, rappresentano i sintomi cronici di un'era destinata al definitivo tramonto. Per maggiori dettagli ed informazioni www.milanbike.it.
_________________________________________________________________
Tumori al polmone, c'è la prova:
Secondo uno studio europeo l'Italia è il paese più inquinato tra i 9 coinvolti
nella ricerca. Il tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte nei
Paesi industrializzati
Roma, 10 luglio 2013 - Uno studio europeo che ha coinvolto
i ricercatori dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha dimostrato una
stretta relazione tra inquinamento atmosferico e rischio di tumori al polmone.
Tra i 9 paesi europei coinvolti l'Italia è risultato il paese più
inquinato. Lo studio è stato pubblicato su Lancet
Oncology ed è stato realizzato su oltre 300.000 persone.
E' servito a dimostrare che più alta è la concentrazione di inquinanti
nell'aria e maggiore è il rischio di sviluppare un tumore al polmone.
E' inoltre emerso che i centri italiani monitorati hanno la più alta presenza
di inquinanti.
DETTAGLI DELLO STUDIO - Allo studio hanno collaborato 36 centri europei, oltre 50 ricercatori. Ha contribuito un gruppo di ricerca dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Lo studio pubblicato su Lancet Oncology fa parte del progetto europeo ESCAPE (European Study of Cohortes for Air Pollution Effects), che si propone l'obiettivo di studiare gli effetti a lungo termine dell'inquinamento atmosferico in Europa sulla salute dei cittadini.
Il lavoro ha riguardato 17 coorti per un totale di 312.944 persone di età compresa tra i 43 e i 73 anni, uomini e donne provenienti dai seguenti paesi europei: Svezia, Norvegia, Danimarca, Olanda, Regno Unito, Austria, Spagna, Grecia e Italia. In Italia le città interessate sono state Torino, Roma, Varese. Le persone sono state reclutate negli anni '90 e sono state osservate per un periodo di circa 13 anni successivi al reclutamento, registrando per ciascuno gli spostamenti dal luogo di residenza iniziale. Del campione monitorato hanno sviluppato un cancro al polmone 2.095 individui. I casi di tumore sono stati poi analizzati in relazione all'esposizione all'inquinamento atmosferico nelle rispettive zone di residenza. E' stato misurato in particolare l'inquinamento dovuto alle polveri sottili tossiche presenti nell'aria (particolato PM 10 e PM 2.5) dovute in gran parte alle emissioni di motori a scoppio, impianti di riscaldamento, attività industriali. Lo studio ha permesso di concludere che per ogni incremento di 10 microgrammi di PM 10 per metro cubo presenti nell'aria aumenta il rischio di tumore al polmone di circa il 22%. Tale percentuale sale al 51% per una particolare tipologia di tumore, l'adenocarcinoma. Questo e' l'unico tumore che si sviluppa in un significativo numero di non fumatori lasciando quindi più spazio a cause non legate al fumo da sigaretta di espletare il loro effetto cancerogeno.
Inoltre si è visto che se nell'arco del periodo di osservazione un individuo non si è mai spostato dal luogo di residenza iniziale, dove si è registrato l'elevato tasso di inquinamento, il rischio di tumore al polmone raddoppia e triplica quello di adenocarcinoma.
NORMATIVE DELL'UE - Le attuali normative della Comunità europea in vigore dal 2010 stabiliscono che il particolato presente nell'aria deve mantenersi al di sotto dei 40 microgrammi per metro cubo per i PM 10 e al di sotto dei 20 microgrammi per i PM 2.5. Questo studio, tuttavia, dimostra che anche rimanendo al di sotto di questi limiti, non si esclude del tutto il rischio di tumore al polmone, essendo l'effetto presente anche al di sotto di tali valori.
ITALIA - Dalla misurazione delle polveri sottili l'Italia è risultato essere tra i paesi europei più inquinati, infatti, in città come Torino e Roma sono stati rilevati in media rispettivamente 46 e 36 microgrammi al metro cubo di inquinanti PM 10 in confronto a una media europea decisamente più bassa (ad esempio a Oxford 16, a Copenaghen, 17). Il tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte nei Paesi industrializzati. Solo in Italia nel 2010 si sono registrati 31.051 nuovi casi. Da solo rappresenta circa il 20% di tutte le morti per tumore nel nostro Paese. Un italiano su cinque (20%) dichiara di avere problemi respiratori favoriti dal peggioramento della qualità dell'aria che si è verificato negli ultimi 10 anni secondo l'81% della popolazione nazionale. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sui dati Eurobarometro del 2013, in riferimento allo studio europeo pubblicato su Lancet Oncology.
SOLUZIONI - "Sul piano dei trasporti si pone dunque l'esigenza di avvicinare le zone di produzione a quelle di consumo favorendo ad esempio - sostiene la Coldiretti - nell'alimentare il consumo di prodotti locali a chilometri zero che non devono percorrere lunghe distanze prima di giungere sulle tavole. E' stato calcolato che - precisa la Coldiretti - un chilo di albicocche australiane viaggiano per oltre sedicimila km, bruciano 9,4 chili di petrolio e liberano 29,3chili di anidride carbonica, un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l'emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall'Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica attraverso il trasporto con mezzi aerei. Tra le soluzioni indicate dagli italiani per ridurre lo smog si segnala quello dello sviluppo delle energie rinnovabili indicate dal 77% della popolazione mentre solo l'11% degli italiani - conclude la Coldiretti - si dice favorevole al nucleare
____________________________________________________________________________________________________________
Intanto è doverosa una premessa secca, senza tanti giri di parole: i gas di scarico delle macchine sono cancerogeni, lo dice senza possibilità di smentita l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Significa che fanno venire il cancro, mica il raffreddore.
Ne consegue che chi va in auto provoca un danno diretto alle persone ed all'ambiente sotto forma di inquinamento (da polveri sottili ed altre sostanze varie), ingolfa e spesso deturpa spazi che non sono adatti alle auto (vedi la vergogna delle vetture parcheggiate perennemente davanti ai meravigliosi rosoni di Santa Maria Maggiore), provoca rumori ed atteggiamenti aggressivi e rappresenta molto spesso un pericolo derivante da una guida incosciente (col telefonino o la sigaretta in mano e molte volte con entrambi contemporaneamente, senza cintura e via di questo passo).
Al contrario chi va in bici o a piedi rende un beneficio all'intera Comunità perchè non inquina e quindi non compromette la salute degli altri, non ingombra gli spazi urbani, ha generalmente un atteggiamento più rilassato e socievole e avvantaggia gli stessi automobilisti perchè libera posti auto e parcheggi evitando personalmente l'uso della macchina.
Intendiamoci, nessuno vuole criminalizzare l'automobilista. Io stesso lo sono, come la maggior parte dei ciclisti urbani, essendo costretto per motivi di lavoro ad utilizzare le quattro ruote. Però quando non c'è questa necessità inevitabile ne faccio volentieri a meno, con tutti i vantaggi conseguenti non solo per la collettività ma anche personali in termini di salute, praticità, relax e perfino economici, visti i costi ormai insopportabili dell'acquisto e del mantenimento di un'autovettura. Assistiamo invece quotidianamente ad un uso smodato ed inutile del mezzo da parte di moltissime persone.
E nonostante tutto questo accade che i primi vengono premiati con tutte le attenzioni (anche perchè rappresentano una bella vacca da mungere con tasse, bolli, pedaggi e accise varie) mentre i secondi passano sistematicamente in secondo piano.
E' giunto il momento di dirlo con tutta la chiarezza possibile: non esiste alcuna supremazia dell'auto, specie negli spazi urbani, e questo se lo devono mettere bene in testa i nostri Amministratori. Per quali motivi ha più diritto a circolare nel migliore dei modi in Città un'automobile rispetto ad un portatore di handicap? Perchè il primo riflesso è quello di chiedere nuovi parcheggi invece di nuovi marciapiedi o piste ciclabili?
Torniamo a chiarire la questione dei parcheggi: quasi sempre fare nuovi parcheggi significa aggravare e non risolvere il problema perchè si incentiva l'aumento del traffico andando oltretutto ad appesantire le casse pubbliche (finanziate dalle tasse di tutti i contribuenti) con la spesa di milioni di euro per pochi posti.
Al contrario, incentivando l'uso di mezzi alternativi virtuosi quali appunto la bici o la camminata a piedi, quelle persone che vi faranno ricorso lasciando l'auto a casa libereranno i parcheggi che già esistono e quindi senza alcun costo aggiuntivo saranno immediatamente disponibili i posti per chi ne ha davvero bisogno. Convincere mille persone a spostarsi in città rinunciando alle quattro ruote significa creare subito centinaia di spazi liberi e migliorare complessivamente la qualità della vita di tutti.
Non è un'impresa difficile, se vediamo in pochi mesi quante persone hanno fatto questa scelta, incentivando tra l'altro il mercato delle bici elettriche e tradizionali sulla scia del servizio delle bici condivise. E chi l'ha provato si è reso immediatamente conto di tutti i vantaggi che ciò comporta.
Adesso gli Amministratori Comunali tutti devono fare la loro parte se vogliono davvero bene ai loro concittadini.
Così come hanno trovato in passato o nel presente finanziamenti milionari per rotatorie, parcheggi e strade, si diano da fare per trovare fondi per le piste ciclabili ed i percorsi pedonali che costano enormemente meno.
E comunque per avere effetti positivi immediati adottino subito tutti quegli interventi che si possono fare a costo quasi zero: ad esempio decongestionino le strade dal traffico veicolare rendendole più sicure per chi pedala con l'adozione dei sensi unici previsti nel "Piano del traffico", potenzino il bike-sharing con altre biciclette e soprattutto le proteggano con le pensiline, altrimenti la stagione invernale rischia di distruggerle.
Come spesso accade i cambiamenti delle abitudini creano malumori nella Cittadinanza, ma l'arma vincente dell'Amministratore che crede in quel che fa e che deve avere una visione di lungo periodo è il risultato nel tempo che dimostrerà i vantaggi collettivi in termini di migliore mobilità, minori costi pubblici e privati e soprattutto in benefici evidenti per la salute ed il benessere.
Crediamo che su questi argomenti si possa instaurare un dibattito civile ed alla luce del sole, senza fomentare inutili e deviati risentimenti: la forza delle buone ragioni non ha paura di confrontarsi con nessuno.
_________________________________________________________________________
ELOGIO DELLA BICICLETTA
19 aprile 2013
Mentre a Lanciano restiamo in paziente e fiduciosa attesa dell'avvio delle piste ciclabili e del servizio di bike-sharing e mentre qualche "mente illuminata"(!?) dell'Amministrazione Comunale propone la riapertura di Corso Trento e Trieste alle automobili (come se in Viale Cappuccini i commercianti facessero affari d'oro...) vogliamo sottoporvi una notizia che viene dall'Estremo Oriente, così, tanto per darci un respiro internazionale e mostrare in che auspicabile direzione va il mondo.
Ah, un'ultima annotazione per chi si ostina ancora a proporre nuovi parcheggi: fatevi un giro a qualsiasi ora per la Città e avrete la sorpresa di vedere centinaia di posti vuoti.
Se poi però avete particolari urgenze potete sempre fare richiesta per
una bella "elisuperficie" (si dice così?) che, come abbiamo visto, non
si nega a nessuno.
Ecco qui di seguito l'articolo di Silvio Piersanti da "Il Venerdì di Repubblica":
"CONSEGNARE COI FURGONI COSTA: I GIAPPONESI LO FANNO IN BICI"
L'ordine
era: ridurre le spese, incrementare i guadagni, accelerare le consegne,
salvaguardare l'ambiente, migliorare l'immagine dell'azienda. La Ecolhai Co., una delle più grandi ditte di trasporti di Tokyo (circa trenta milioni di abitanti) non è stata a pensarci su e, con una sola mossa, ha raggiunto tutti gli obiettivi.
Ha lasciato in garage metà dei suoi automezzi, impossibili da
parcheggiare in centro durante le consegne senza incappare in
pesantissime multe, e ha acquistato 150 biciclette.
Le
migliaia di pacchi e pacchetti da consegnare ogni giorno, inclusi
sabato e domenica, sono stati puntualmente recapitati da
fattorini-pedalatori capaci di portare ciascuno 150 chili di merce a 15
chilometri all'ora. Per trasportare il peso, ogni bici è stata dotata di
un traino consistente in un carrello a due ruote con contenitori
perfettamente impermeabili. E le biciclette sono "electrically
assisted", ossia fornite di batterie che consentono un'agile pedalata
anche a pieno carico.
Non
più furgoni bloccati dagli ingorghi, niente multe per divieto di sosta,
possibilità di arrivare con il mezzo esattamente davanti al luogo di
consegna, lodi dai media e dall'opinione pubblica per gli aspetti
ecologici dell'iniziativa, meno patenti di guida, meno assicurazioni. Vantaggi che hanno permesso di abbassare le tariffe delle consegne di circa il 50 per cento.
Una
bici elettrica con carrello costa 230 mila yen (circa duemila euro) e
gli affari sono cresciuti del 50 per cento in un anno. ha spiegato la dirigente Yui Kurihara, .
E la febbre verde si è rilevata contagiosa: anche le ditte concorrenti
hanno cominciato a usare bici con batterie a energia solare.
Come potete constatare, quindi, non solo benefici ambientali ma corposi vantaggi economici.
Per la bicicletta non ci sono controindicazioni: sarà questa il Sol dell'avvenire?
P.S.: un amico mi segnala che, senza spostarsi dall'altra parte del globo, anche a Milano esiste una cosa del genere.
Qui di seguito il comunicato stampa dal sito "Milano Today" che ne illustra le caratteristiche:
Nella primavera del 2012 Milanbike e i suoi corrieri in bicicletta hanno avviato il loro servizio di consegne a domicilio. Non soltanto corrispondenza, plichi e buste ma anche cassette di frutta e verdura, vino, pacchi di carta intestata per le aziende, pannelli pubblicitari, medicinali, spesa del supermercato, buoni pasto, giocattoli e cosmetici.
Con Milanbike la cosiddetta mobilità sostenibile non è più soltanto uno sterile esercizio teorico, ma viene messa in pratica dalle aziende maggiormente votate al rispetto dell'ambiente diventando partners di Milanbike, mantenendo anche un occhio di riguardo al portafoglio. Tutto questo ha iniziato a muoversi per le strade di Milano su carrellini rimorchio trainati da biciclette blu. Questo è l'inconfondibile "marchio di fabbrica" delle consegne fatte da Milanbike. In sella una ragazza o un ragazzo intorno ai 25 anni, di cultura universitaria, consapevole di fare un lavoro che, oltre a sposare la propria passione per la bicicletta, promuove un'innovativa modalità di consegna delle merci in città, a tutto beneficio della qualità dell'aria e della salute di tutti. Il loro sorriso è la consapevolezza di fare una cosa giusta.
I ciclisti di Milanbike consegnano attualmente circa 300 cassette di frutta e verdura alla settimana nelle case dei milanesi e riforniscono di vino diversi ristoranti ed enoteche. Grazie a Milanbike ogni giorno circolano mediamente un furgone ed due scooter inquinanti in meno, ma potrebbero essere molti di più. Iniziative come quella di Milanbike dovrebbero essere incentivate, in quanto rappresentano un segnale di possibile inversione di tendenza e di riorganizzazione degli stili di vita, a beneficio della salute e della qualità della vita in città, in un momento di crisi economica che deve rappresentare l'occasione per rivedere l'attuale organizzazione degli spostamenti in città, introdotta nel secolo scorso con il boom del petrolio e delle industrie automobilistiche. La persistente crisi dell'industria dell'auto, incapace di sviluppare soluzioni di trasporto innovative ed eco-friendly a prezzi competitivi e i continui rialzi del prezzo dei carburanti, rappresentano i sintomi cronici di un'era destinata al definitivo tramonto. Per maggiori dettagli ed informazioni www.milanbike.it.
_________________________________________________________________
DEDICATO AGLI AMANTI DEL TRAFFICO: ASCOLTATE ALMENO LA SCIENZA. (CON UN APPELLO AGLI AMMINISTRATORI PER IL PGTU)
12 luglio 2013
Una delle più autorevoli riviste scientifiche internazionali "Lancet Oncology" ha pubblicato uno studio in cui ancora una volta viene dimostrata la stretta consequenzialità tra inquinamento atmosferico e sviluppo di malattie tumorali spesso mortali.
Tra i 9 paesi coinvolti nella ricerca l'Italia risulta essere il più inquinato
e non è un caso che sia anche quello ai vertici in Europa nel numero di
automobili rispetto agli abitanti (61 veicoli ogni 100) e addirittura
al 6° posto assoluto nel mondo (dati della Divisione Statistica delle Nazioni Unite riferiti al 2010): una vera follia se consideriamo anche la nostra conformazione geografica e urbanistica.
Naturalmente non c'è solo il traffico motorizzato
ma anche le emissioni industriali, gli impianti di riscaldamento, gli
inceneritori e le centrali a biomasse, ecc., ecc., ma questo rappresenta
la prima fonte di inquinamento delle aree urbane ed è quindi fondamentale affrontarlo con decisione.
Dopo gli svariati avvertimenti dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che abbiamo puntualmente riportato su queste pagine, lo
studio di LANCET è un ulteriore grido di allarme rivolto soprattutto a
chi ha il potere di decidere ed intervenire attraverso politiche non più
rinviabili di drastica riduzione delle fonti di inquinamento, cominciando dalla mobilità urbana.
A livello locale non possono non tenerne conto i nostri Amministratori che sono alle prese con la definitiva approvazione del "Piano Generale del Traffico Urbano" (potete visionare QUI le "Osservazioni" di NSC). Non ci stancheremo mai di ripetere che, a cominciare dal Sindaco, è un loro obbligo difendere la salute ed il benessere collettivo dei loro concittadini senza farsi influenzare da fuorvianti e deleteri interessi di parte.
Il
PGTU riguarda l'organizzazione della vita quotidiana di tutti i
cittadini, non è solo uno strumento per smaltire la circolazione delle
automobili. Per questo ci saremmo aspettati il coinvolgimento di tutti
gli Assessorati, compreso quello a cui sono affidate le politiche
sociali, perchè siano difesi i diritti soprattutto delle fasce più
deboli.
L'appello
accorato a tutti gli Amministratori, Sindaco, Assessori e Consiglieri
di maggioranza e di opposizione, è che non sprechino un'occasione
storica di questo genere per migliorare la vita dell'intera Comunità.
Franco Mastrangelo
Qui di seguito pubblichiamo da "QN- Quotidiano Nazionale" un articolo sullo studio di Lancet Oncology":
Tumori al polmone, c'è la prova:
sono collegati all'inquinamento
Secondo uno studio europeo l'Italia è il paese più inquinato tra i 9 coinvolti
nella ricerca. Il tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte nei
Paesi industrializzatiDETTAGLI DELLO STUDIO - Allo studio hanno collaborato 36 centri europei, oltre 50 ricercatori. Ha contribuito un gruppo di ricerca dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Lo studio pubblicato su Lancet Oncology fa parte del progetto europeo ESCAPE (European Study of Cohortes for Air Pollution Effects), che si propone l'obiettivo di studiare gli effetti a lungo termine dell'inquinamento atmosferico in Europa sulla salute dei cittadini.
Il lavoro ha riguardato 17 coorti per un totale di 312.944 persone di età compresa tra i 43 e i 73 anni, uomini e donne provenienti dai seguenti paesi europei: Svezia, Norvegia, Danimarca, Olanda, Regno Unito, Austria, Spagna, Grecia e Italia. In Italia le città interessate sono state Torino, Roma, Varese. Le persone sono state reclutate negli anni '90 e sono state osservate per un periodo di circa 13 anni successivi al reclutamento, registrando per ciascuno gli spostamenti dal luogo di residenza iniziale. Del campione monitorato hanno sviluppato un cancro al polmone 2.095 individui. I casi di tumore sono stati poi analizzati in relazione all'esposizione all'inquinamento atmosferico nelle rispettive zone di residenza. E' stato misurato in particolare l'inquinamento dovuto alle polveri sottili tossiche presenti nell'aria (particolato PM 10 e PM 2.5) dovute in gran parte alle emissioni di motori a scoppio, impianti di riscaldamento, attività industriali. Lo studio ha permesso di concludere che per ogni incremento di 10 microgrammi di PM 10 per metro cubo presenti nell'aria aumenta il rischio di tumore al polmone di circa il 22%. Tale percentuale sale al 51% per una particolare tipologia di tumore, l'adenocarcinoma. Questo e' l'unico tumore che si sviluppa in un significativo numero di non fumatori lasciando quindi più spazio a cause non legate al fumo da sigaretta di espletare il loro effetto cancerogeno.
Inoltre si è visto che se nell'arco del periodo di osservazione un individuo non si è mai spostato dal luogo di residenza iniziale, dove si è registrato l'elevato tasso di inquinamento, il rischio di tumore al polmone raddoppia e triplica quello di adenocarcinoma.
NORMATIVE DELL'UE - Le attuali normative della Comunità europea in vigore dal 2010 stabiliscono che il particolato presente nell'aria deve mantenersi al di sotto dei 40 microgrammi per metro cubo per i PM 10 e al di sotto dei 20 microgrammi per i PM 2.5. Questo studio, tuttavia, dimostra che anche rimanendo al di sotto di questi limiti, non si esclude del tutto il rischio di tumore al polmone, essendo l'effetto presente anche al di sotto di tali valori.
ITALIA - Dalla misurazione delle polveri sottili l'Italia è risultato essere tra i paesi europei più inquinati, infatti, in città come Torino e Roma sono stati rilevati in media rispettivamente 46 e 36 microgrammi al metro cubo di inquinanti PM 10 in confronto a una media europea decisamente più bassa (ad esempio a Oxford 16, a Copenaghen, 17). Il tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte nei Paesi industrializzati. Solo in Italia nel 2010 si sono registrati 31.051 nuovi casi. Da solo rappresenta circa il 20% di tutte le morti per tumore nel nostro Paese. Un italiano su cinque (20%) dichiara di avere problemi respiratori favoriti dal peggioramento della qualità dell'aria che si è verificato negli ultimi 10 anni secondo l'81% della popolazione nazionale. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sui dati Eurobarometro del 2013, in riferimento allo studio europeo pubblicato su Lancet Oncology.
SOLUZIONI - "Sul piano dei trasporti si pone dunque l'esigenza di avvicinare le zone di produzione a quelle di consumo favorendo ad esempio - sostiene la Coldiretti - nell'alimentare il consumo di prodotti locali a chilometri zero che non devono percorrere lunghe distanze prima di giungere sulle tavole. E' stato calcolato che - precisa la Coldiretti - un chilo di albicocche australiane viaggiano per oltre sedicimila km, bruciano 9,4 chili di petrolio e liberano 29,3chili di anidride carbonica, un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l'emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall'Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica attraverso il trasporto con mezzi aerei. Tra le soluzioni indicate dagli italiani per ridurre lo smog si segnala quello dello sviluppo delle energie rinnovabili indicate dal 77% della popolazione mentre solo l'11% degli italiani - conclude la Coldiretti - si dice favorevole al nucleare
____________________________________________________________________________________________________________
LA SUPREMAZIA DELL'AUTO NON ESISTE: QUESTO DEVONO CAPIRE I NOSTRI AMMINISTRATORI
29 settembre 2013
Con l'aumento della circolazione di biciclette in Città, grazie anche al successo trainante del servizio di bike-sharing,
è cresciuta in parallelo l'insofferenza degli automobilisti nei
confronti di chi pedala, considerato un intralcio. La preoccupante
conseguenza è il ripetersi quasi quotidiano di incidenti e investimenti
spesso gravi.
E' una situazione che va risolta presto per il bene di tutti e per la quale faremo più sotto delle proposte concrete.
Ne consegue che chi va in auto provoca un danno diretto alle persone ed all'ambiente sotto forma di inquinamento (da polveri sottili ed altre sostanze varie), ingolfa e spesso deturpa spazi che non sono adatti alle auto (vedi la vergogna delle vetture parcheggiate perennemente davanti ai meravigliosi rosoni di Santa Maria Maggiore), provoca rumori ed atteggiamenti aggressivi e rappresenta molto spesso un pericolo derivante da una guida incosciente (col telefonino o la sigaretta in mano e molte volte con entrambi contemporaneamente, senza cintura e via di questo passo).
Al contrario chi va in bici o a piedi rende un beneficio all'intera Comunità perchè non inquina e quindi non compromette la salute degli altri, non ingombra gli spazi urbani, ha generalmente un atteggiamento più rilassato e socievole e avvantaggia gli stessi automobilisti perchè libera posti auto e parcheggi evitando personalmente l'uso della macchina.
Intendiamoci, nessuno vuole criminalizzare l'automobilista. Io stesso lo sono, come la maggior parte dei ciclisti urbani, essendo costretto per motivi di lavoro ad utilizzare le quattro ruote. Però quando non c'è questa necessità inevitabile ne faccio volentieri a meno, con tutti i vantaggi conseguenti non solo per la collettività ma anche personali in termini di salute, praticità, relax e perfino economici, visti i costi ormai insopportabili dell'acquisto e del mantenimento di un'autovettura. Assistiamo invece quotidianamente ad un uso smodato ed inutile del mezzo da parte di moltissime persone.
E nonostante tutto questo accade che i primi vengono premiati con tutte le attenzioni (anche perchè rappresentano una bella vacca da mungere con tasse, bolli, pedaggi e accise varie) mentre i secondi passano sistematicamente in secondo piano.
E' giunto il momento di dirlo con tutta la chiarezza possibile: non esiste alcuna supremazia dell'auto, specie negli spazi urbani, e questo se lo devono mettere bene in testa i nostri Amministratori. Per quali motivi ha più diritto a circolare nel migliore dei modi in Città un'automobile rispetto ad un portatore di handicap? Perchè il primo riflesso è quello di chiedere nuovi parcheggi invece di nuovi marciapiedi o piste ciclabili?
Torniamo a chiarire la questione dei parcheggi: quasi sempre fare nuovi parcheggi significa aggravare e non risolvere il problema perchè si incentiva l'aumento del traffico andando oltretutto ad appesantire le casse pubbliche (finanziate dalle tasse di tutti i contribuenti) con la spesa di milioni di euro per pochi posti.
Al contrario, incentivando l'uso di mezzi alternativi virtuosi quali appunto la bici o la camminata a piedi, quelle persone che vi faranno ricorso lasciando l'auto a casa libereranno i parcheggi che già esistono e quindi senza alcun costo aggiuntivo saranno immediatamente disponibili i posti per chi ne ha davvero bisogno. Convincere mille persone a spostarsi in città rinunciando alle quattro ruote significa creare subito centinaia di spazi liberi e migliorare complessivamente la qualità della vita di tutti.
Non è un'impresa difficile, se vediamo in pochi mesi quante persone hanno fatto questa scelta, incentivando tra l'altro il mercato delle bici elettriche e tradizionali sulla scia del servizio delle bici condivise. E chi l'ha provato si è reso immediatamente conto di tutti i vantaggi che ciò comporta.
Adesso gli Amministratori Comunali tutti devono fare la loro parte se vogliono davvero bene ai loro concittadini.
Così come hanno trovato in passato o nel presente finanziamenti milionari per rotatorie, parcheggi e strade, si diano da fare per trovare fondi per le piste ciclabili ed i percorsi pedonali che costano enormemente meno.
E comunque per avere effetti positivi immediati adottino subito tutti quegli interventi che si possono fare a costo quasi zero: ad esempio decongestionino le strade dal traffico veicolare rendendole più sicure per chi pedala con l'adozione dei sensi unici previsti nel "Piano del traffico", potenzino il bike-sharing con altre biciclette e soprattutto le proteggano con le pensiline, altrimenti la stagione invernale rischia di distruggerle.
Come spesso accade i cambiamenti delle abitudini creano malumori nella Cittadinanza, ma l'arma vincente dell'Amministratore che crede in quel che fa e che deve avere una visione di lungo periodo è il risultato nel tempo che dimostrerà i vantaggi collettivi in termini di migliore mobilità, minori costi pubblici e privati e soprattutto in benefici evidenti per la salute ed il benessere.
Crediamo che su questi argomenti si possa instaurare un dibattito civile ed alla luce del sole, senza fomentare inutili e deviati risentimenti: la forza delle buone ragioni non ha paura di confrontarsi con nessuno.
Franco Mastrangelo
La vergogna di Santa Maria Maggiore assediata dalle auto _______________________________________________________________________________________ ANCHE LA CONSULTA PER L'AMBIENTE DI LANCIANO CHIEDE PISTE CICLABILI E MOBILITA' PULITA E ALTERNATIVA16 ottobre 2013
Anche la Consulta per l'Ambiente di Lanciano si
è espressa in favore di una mobilità urbana più sana, ordinata e civile
chiedendo agli Amministratori della nostra Città che nel "Piano del
traffico" di prossima adozione venga data la priorità alla realizzazione delle piste ciclabili e dei percorsi pedonali.
Ma la cosa importante è che nell'attesa di tali interventi che possono richiedere tempo e denari non sempre disponibili si
chiede l'adozione anche in via sperimentale di soluzioni immediate a
costo quasi zero come la liberazione di spazio nelle strade dai veicoli a
motore con i sensi unici che renderebbero la mobilità alternativa più
sicura e attraente.
Non
possiamo che essere soddisfatti per una proposta alla quale abbiamo
dato tutto il nostro sostegno e per una prospettiva di Città più
vivibile e bella che resta uno dei nostri obiettivi prioritari.
Siamo
sicuri che i nostri Amministratori sapranno cogliere al meglio
un'occasione tanto importante per il benessere e la qualità della vita
dei loro concittadini.
Ecco qui di seguito il documento della Consulta sottoscritto dai componenti delle seguenti organizzazioni:
Al
Sindaco di Lanciano Dott. Mario Pupillo
Al
Vice-Sindaco Pino Valente
Agli
Assessori Comunali
Ai
Consiglieri Comunali
PROPOSTA DELLA CONSULTA PER
L’AMBIENTE IN MERITO ALL’ADOZIONE DEL PIANO DEL TRAFFICO DEL COMUNE DI LANCIANO
Dopo
l’ultima riunione della Consulta per l’Ambiente di Lanciano nella quale tra i
punti all’o.d.g. vi era il “Piano Generale del Traffico Urbano” di prossima
adozione nella nostra Città, la Consulta stessa ha elaborato il seguente
documento chiedendo che sia posto all’attenzione di quanti dovranno decidere in
merito.
LA CONSULTA PER L’AMBIENTE DI
LANCIANO
PREMESSO
che l’obiettivo primario di
qualsiasi intervento all’interno dei centri urbani dev’essere quello di
decongestionarli dal traffico motorizzato che rappresenta la prima fonte di
inquinamento dell’ambiente e conseguentemente di gravi danni alla salute delle
persone;
CONSIDERATO
che tutte le forme di mobilità
sostenibile alternative all’automobile rappresentano un beneficio per l’intera
Comunità in termini non solo di salute e benessere ma anche di maggiore
disponibilità di spazi e di tempi;
VISTO
il notevole successo del servizio di
bike-sharing che ha spinto moltissime persone ad utilizzare la
bicicletta come sano mezzo di spostamento all’interno del perimetro urbano;
VERIFICATO
che l’inserimento di questo maggior
numero di biciclette all’interno di strade prive di piste ciclabili o percorsi
protetti ha provocato un preoccupante aumento dell’incidentalità e di
investimenti anche gravi;
in previsione della prossima
adozione del “Piano del Traffico Urbano”
LA CONSULTA PROPONE
CHE
siano realizzati in via
prioritaria le piste ciclabili ed i percorsi pedonali previsti all’interno
del “Piano del traffico” procedendo contestualmente all’abbattimento delle
barriere architettoniche;
CHE, in attesa di queste realizzazioni che potrebbero
avere tempi più lunghi, vengano adottate subito anche in forma sperimentale
tutte quelle soluzioni che possano favorire una riduzione del traffico ed una
più sicura circolazione delle biciclette come ad esempio l’adozione dei
sensi unici nelle principali arterie (intervento già previsto nel “Piano
del traffico”) delimitando con una linea rossa lo spazio riservato alle bici e
installando delle rastrelliere per la sosta nei punti di maggior
interesse (Municipio, Poste e uffici pubblici, scuole, Ospedale, punti di
incontro, ecc.)
.
Siamo
sicuri che i benefici sulla vivibilità generale che tali interventi
apporteranno sapranno superare tutti i malumori o le resistenze non sempre
fondate che cambiamenti importanti come questi comportano inevitabilmente.
Chiediamo
pertanto ai nostri Amministratori di essere coraggiosi e di lasciarsi guidare
soltanto dalla considerazione del bilancio finale positivo sulla qualità della
vita collettiva che tali scelte portano in dote.
Con
fiducia,
I COMPONENTI DELLA CONSULTA PER L’AMBIENTE DI
LANCIANO
Lanciano, 15 ottobre 2013
____________________________________________________________________________________
IL VERGOGNOSO PARCHEGGIO ABUSIVO DI PIAZZA PLEBISCITO CHE IL "PALAZZO" FA FINTA DI NON VEDERE.18 novembre 2013
Abbiamo scritto qualche tempo fa che "la supremazia dell'auto non esiste" (leggi QUI
), ma evidentemente a Lanciano vale l'esatto contrario e le macchine
possono spadroneggiare quanto vogliono arrivando ad oltraggiare spazi
storici ed artistici.
Dopo
aver denunciato lo scempio che si ripete ogni giorno davanti Santa
Maria Maggiore, nello sconcerto dei turisti sbigottiti per tanta
insensibilità (vedi l'immagine qui sotto),
ecco il reportage fotografico di una consueta e "normale" domenica frentana con le automobili ad occupare spavalde lo spazio vietato di Piazza Plebiscito, davanti alla Cattedrale ed al Palazzo Municipale che dovrebbe rappresentare l'emblema del rispetto delle regole.
E mentre si sfoga con noi vediamo passare a pochi metri un paio di assessori "distratti" e perfino un vigile urbano altrettanto noncurante. E' solo negligenza o ci sono delle precise direttive per non intervenire e tollerare questi odiosi comportamenti? Con tutta evidenza a Lanciano la prepotenza dell'automobilista indisciplinato ha la precedenza sul rispetto delle regole, sulla tutela dei luoghi e sui diritti delle altre persone, compresi gli altri automobilisti corretti e rispettosi delle leggi. Il "senso civico", che molti alla base dimostrano di non conoscere, rappresenta un obbligo inderogabile per chi amministra dall'alto dei suoi poteri: ci aspettiamo che esso venga ripristinato al più presto se non si vuole perdere completamente la credibilità che questo ruolo deve avere. Amare la propria Città non è uno slogan vuoto ma significa fare in modo che di essa e dei suoi abitanti se ne abbia il massimo riguardo.
Da evidenziare le "interessanti" dichiarazioni dell'"assessore-cittadino" Pasquale Sasso: da allora cosa si è fatto?
PIAZZA PLEBISCITO DI SOSTA SELVAGGIA
(da InFrentania.it)
aprile 05
11:04
2013
Esteticamente ripugnante, in realtà parcheggiare sarebbe vietato ma purtroppo non ci sono controlli, ma solo un tacito benestare, visto che la Municipale alle 20:00 finisce il turno. Non importa ci siano cartelli che indichino chiaramente un’area pedonale o ZTL. Anche alla salita di via dei Frentani la stessa situazione, enormi Suv parcheggiati o in manovra. Ma a Lanciano mancano i parcheggi nel weekend? Non proprio, visto che se si fanno appena cento metri a piedi si arriva a piazzale Pietrosa, il parcheggio più ampio, e purtroppo spesso deserto. Cosa ne pensa l’amministrazione comunale? Tutti concordano sull’incredibile bruttezza estetica d’avere nelle sere più luccicanti di eventi la nostra piazza più bella trasformata in un parcheggio abusivo a cielo aperto. L’Ufficio Mobilità e traffico poi, interpellato sulla questione, ha fatto sapere che nel prossimo Piano-traffico saranno inserite delle telecamere per monitorare i parcheggi abusivi e i passaggi in zone a traffico limitato e iniziare a prendere provvedimenti, viste le numerose lamentele dei residenti, che regolarmente pagano le autorizzazioni per poter accedere alla zone dove abitano e dove spesso non trovano posto. In pratica tutti sono a conoscenza che il numero dei vigili di Lanciano non è sufficiente per garantire il “triplo turno” e dalle otto di sera alla mattina nessuno controlla. La città da un punto di vista della mobilità, per diverse ore non è sorvegliata. In merito alla questione abbiamo sentito l’Assessore Pasquale Sasso che ci ha detto “da cittadino, non da assessore” che il problema è stato notato in comune e che la situazione gli sembra strana, “visto che il parcheggio della Pietrosa nei giorni festivi non si paga e nonostante sia spesso deserto”. Tra l’altro anche lui ha preso una multa di 118 euro, “naturalmente regolarmente pagata”, per divieto di sosta e attraversamento isola pedonale: “La questione è di competenza dell’Assessorato alla mobilità e al traffico che dovrebbe fare un provvedimento scritto con ordine di servizio ai Vigili per pattugliare Piazza Plebiscito durante le ore notturne”. Una città con la storia e la cultura di Lanciano non può presentare così la sua più bella piazza. Aspettiamo fiduciosi. ________________________________________________________________________________FINALMENTE "IL PALAZZO" SI ACCORGE DI PIAZZA PLEBISCITO: E ADESSO FATEVI UN GIRO NEGLI ALTRI QUARTIERI.23 novembre 2013
Scusate, come non detto: clicca QUI .
Dopo che Nuovo Senso Civico ha rilanciato con forza da questo blog lo scandalo del parcheggio selvaggio in Piazza Plebiscito (leggi QUI
) finalmente l'Amministrazione Comunale ed il Sindaco Mario Pupillo
intervengono per riportare la situazione entro i termini della
convivenza civile.
Leggiamo dal sito "Abruzzo24ore.tv":
Lanciano, contro parcheggio sconsiderato torna la chiusura al traffico in Piazza Plebiscito
venerdì 22 novembre 2013, 12:15
La piazza principale di Lanciano, piazza Plebiscito, tornera' ad essere "chiusa" dalle 20 alle 8 per evitare il "reiterato e sconsiderato parcheggio" nell'area pedonale. Lo annuncia in una nota il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, dopo le numerose proteste di consiglieri della stessa maggioranza e di alcune associazioni contro l'abitudine di alcuni cittadini di parcheggiare le auto nell'area destinata esclusivamente ai pedoni. "A seguito del reiterato e sconsiderato utilizzo a parcheggio dell'area pedonale di piazza Plebiscito, specialmente durante le ore notturne, si informa la cittadinanza ed in particolare i residenti del quartiere Lancianovecchia che a partire da domani sara' ripristinata la chiusura dell'area mediante catena, dalle ore 20:00 alle ore 08:00, come da precedente disposizione", scrive nella nota il sindaco Pupillo. "L'amministrazione comunale invita la cittadinanza al rispetto dello spazio, di esclusivo uso pedonale, che per il suo particolare pregio architettonico e' meta di turisti e rappresenta il luogo simbolo della citta'. Per tale motivo la piazza sara' oggetto di assiduo controllo da parte della Polizia Municipale", annuncia Pupillo che sottolinea come "l'amministrazione comunale stia provvedendo a predisporre un sistema automatizzato di chiusura dell'area per maggiore funzionalita' e corretto utilizzo".
Leggi l'articolo sul sito cliccando QUI
Verrebbe da dire "bastava affacciarsi dal balcone del Municipio..." ma vogliamo lasciare da parte qualsiasi polemica e lanciamo un invito a tutti i nostri Amministratori: dopo
aver "liberato" Piazza Plebiscito provate a fare un giro negli altri
quartieri, soprattutto quelli più antichi, per portare a termine la
dovuta "bonifica".
Dopo
che L'Aquila insieme alla tragedia "naturale" ha dovuto subire quella
umana e politica con l'onta sprezzante dell'abbandono, Lanciano è la città in Abruzzo con il più esteso e affascinante centro storico, che poco ha da invidiare per bellezza ad altre realtà italiane.
Il
moltissimo che al contrario abbiamo da invidiare a Umbria, Marche o
Toscana è l'attenzione e la cura che hanno verso i loro gioielli
artistici e architettonici.
Per l'ennesima volta puntiamo il dito su Santa
Maria Maggiore (vedi le foto eloquenti) deturpata dalle auto nello
sconcerto degli innumerevoli turisti che corrono ad ammirarla, ma è tutto il centro storico che viene quotidianamente ferito dalle soste più o meno selvagge.
RASSEGNA-STAMPA:
|