E-MAIL E CITAZIONI

CONSULTATE LE PAGINE DI APPROFONDIMENTO CLICCANDO SUI TITOLI QUI SOPRA ^
PER CONTATTI, INFORMAZIONI, SUGGERIMENTI O CRITICHE POTETE SCRIVERE ALL'E-MAIL: fm.autostop@gmail.com

Non puoi risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato.
Albert Einstein


Se vuoi essere universale, parla del tuo villaggio.
Lev Tolstoj


Lei è all'orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi.
Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là.
Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai.
A cosa serve l'UTOPIA?
Serve proprio a questo: a camminare.
Eduardo Galeano


QUALITA' DELL'ARIA

NON CI SONO PIU’ ALIBI: LO STUDIO DEL Mario Negri Sud SVELA LA PESSIMA QUALITA’ DELL’ARIA A LANCIANO E NELLA FASCIA COSTIERA ABRUZZESE    (5 dicembre 2011)




Siamo venuti in possesso di un documento stranamente tenuto nel cassetto fino ad oggi che certifica senza possibilità di interpretazione il pessimo stato della qualità dell’aria lungo la fascia costiera e soprattutto nella zona di Lanciano che nell’elenco dei 22 comuni monitorati risulta all’ultimo posto assoluto (vedi tabella 1).
Lo studio è stato commissionato dalla Provincia di Chieti al Consorzio Mario Negri Sud che lo ha condotto nel corso del 2010 con la tecnica del biomonitoraggio della qualità dell’aria seguendo le procedure indicate dall’ANPA – Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente nel suo Manuale del 2001. In questo testo viene messa in risalto la superiorità del biomonitoraggio (che utilizza i licheni e determina l’IBL – Indice di biodiversità lichenica) rispetto al monitoraggio puramente strumentale per stimare gli effetti combinati di più inquinanti sulla componente biotica”, in parole povere per determinare lo stato di alterazione dell’ambiente sotto osservazione rispetto alle condizioni naturali circostanti.
Ebbene il quadro è allarmante: lo studio del Mario Negri Sud dice testualmente che la tabella con i risultati finali “mostra come la maggioranza delle stazioni (di rilevamento) sia caratterizzata da un livello di alterazione medio e solo due da un’alterazione molto alta”. E queste due sono Lanciano e Pollutri.
Già nei giorni passati avevamo accennato a questi risultati desolanti che ci vogliono tenere nascosti dietro la favoletta di vivere nella Regione verde d’Europa e in un ambiente privilegiato per la qualità della vita. A questo punto invitiamo tutti gli amministratori pubblici, a cominciare dai Sindaci, primi garanti della salute dei loro cittadini, a gettare la maschera! Non possiamo permettere che la qualità dell’aria e dell’intero habitat naturale in cui ci muoviamo venga ulteriormente violentato da interventi ed impianti inquinanti, ma dobbiamo pretendere che si prendano subito decisioni di segno opposto per ripristinare il primo diritto inviolabile di tutti gli esseri umani, quello alla SALUTE e quindi alla VITA.
“Per l’ambiente gli uomini sono responsabili, i medici due volte” e, aggiungiamo noi, i medici amministratori anche tre. Ci rivolgiamo pertanto innanzitutto al Sindaco di Lanciano Dottor Mario Pupillo ed all’Assessore all’Ambiente Dottor Evandro Tascione e poi a tutte le persone con responsabilità pubbliche nella nostra regione affinchè si attivino subito, senza indugi e senza più alibi, per evitare di essere ricordati come corresponsabili dell’annientamento dell’Abruzzo e dei suoi abitanti.
Noi, e tantissimi con noi, non staremo nel frattempo con le mani in mano.
P.S. Sul nostro sito trovereto tutta la documentazione tecnico-scientifica a conferma di quanto suesposto. http://www.nuovosensocivico.it/ alla voce "LEGGI E DOCUMENTI"

AVVISO AI FURBI: IL MONITORAGGIO DELL’ARIA NON PUO’ ESSERE L’ALIBI PER PEGGIORARLA. (30 aprile 2012)

A proposito dei recenti risultati del monitoraggio dell’aria svolto a Lanciano dal Mario Negri Sud che definiscono la situazione “sufficientemente buona con alcune criticità” (Tommaso Pagliani – MNS) avanziamo le seguenti osservazioni di merito e di metodo che possono essere estese all’analogo studio svolto a Treglio dallo stesso Consorzio.
Nel merito ribadiamo per l’ennesima volta l’aspetto fondamentale che prescinde da qualsiasi risultato: oltre al buon senso E’ LA LEGGE CHE CI IMPONE DI “MANTENERE LA QUALITA’ DELL’ARIA AMBIENTE, LADDOVE E’ BUONA, E MIGLIORARLA NEGLI ALTRI CASI” [direttiva della Comunità Europea 96/62/CE del 27/9/1996 recepita dall’Italia con D.L. n°351 del 4/8/1999].
Questo significa in maniera chiara che NON SIAMO AUTORIZZATI A PEGGIORARE LA QUALITA’ DELL’ARIA soprattutto in presenza di interventi non solo dannosi ma assolutamente inutili per la collettività (valga per tutti l’esempio della Centrale a biogas di Villa Pasquini nella cui zona lo stesso Mario Negri Sud definisce “anomala” la concentrazione di anidiride solforosa).
Per quanto riguarda il metodo queste sono le nostre perplessità:
1.    Il precedente studio del 2010 commissionato al Mario Negri Sud dalla Provincia di Chieti è stato condotto con un procedimento all’avanguardia detto “biomonitoraggio” che attraverso l’IBL (Indice di Biodiversità Lichenica) garantisce risultati certi e precisi sullo stato dell’aria e dell’ambiente circostante ed è riconosciuto dalla Comunità scientifica internazionale e dall’ANPA (Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) superiore a qualsiasi altro monitoraggio puramente strumentaleI risultati di questa ricerca sono stati che la qualità dell’aria a Lanciano e nell’area circostante è pessima, la più bassa tra tutte le zone rilevate.
2.    Invece il metodo usato in quest’ultimo caso dal Mario Negri Sud è basato su dei rilevatori strumentali detti “radielli” che, in particolare del tipo utilizzato nel’occasione, sono stati criticati da fonti autorevoli quali il Prof. Federico Valerio dell’Istituto di Ricerca sul cancro di Genova e da esponenti di rilievo dell’ISDE (Associazione dei Medici per l’Ambiente) perché tecnicamente non all’altezza del compito.  Lo stesso Responsabile del Mario Negri Sud Dott. Tommaso Pagliani ha ammesso candidamente che gli strumenti utilizzati non sono in grado di rilevare le polveri sottili (e ultrasottili) che, lo ricordiamo, sono il primo fattore di inquinamento delle aree urbane ed il più dannoso per la salute umana.
3.    I 24 punti di rilevamento dello studio sono a nostro avviso insufficienti e troppo lontani l’uno dall’altro: alcuni mesi fa avevamo proposto all’Amministrazione Comunale di Lanciano un’operazione analoga svolta in collaborazione proprio con l’Istituto di Ricerca sul cancro di Genova che prevedeva circa 40 postazioni di rilevamento. Oltretutto, da quello che ci risulta, le postazioni fisse sono state collocate ad un’altezza di 2-3 metri quando di media chi è in strada respira a 1,50-1,80 metri e i bambini ancora più in basso.
4.    Ricordiamo ancora che il monitoraggio è stato condotto poco dopo il lungo periodo di abbondanti nevicate che ha oggettivamente “ripulito” l’aria in maniera radicale ed inusuale e quindi non può essere rappresentativo di una situazione “normale”. Sottolineamo inoltre che, come sostenuto da moltissimi autorevoli esponenti della comunità scientifica, PER ESSERE UTILE E RAPPRESENTATIVO IL MONITORAGGIO DELLA QUALITA’ DELL’ARIA DEV’ESSERE SISTEMATICO, CONTINUO, COMPLETO (comprendente quindi anche le polveri sottili e ultrasottili) E CON APPROFONDIMENTI IN ZONE CRITICHE. Altrimenti è tempo perso e soldi buttati.
5.    Infine per quanto riguarda soprattutto Treglio riteniamo inaccettabile che chi commissiona e paga la ricerca (in quel caso la Società Gestione Calore Treglio) sia diretta parte in causa, la qual cosa può ingenerare equivoci e sospetti che sarebbe bene fugare del tutto prevedendo un sistema diverso per il quale il privato interessato deve sì finanziare il lavoro come espressamente vuole la legge, ma versando il dovuto ad un ente terzo autonomo che poi affiderà e pagherà direttamente l’istituto incaricato.
A questo punto, pur essendo i primi ad auspicare un ambiente sano e pulito per il quale ci battiamo da sempre senza rendiconti personali, CHIEDIAMO CHE, come già fatto dallo stesso Mario Negri Sud a San Giovanni Teatino, venga ripetuto lo studio utilizzando il “biomonitoraggio” che è l’unico sistema a non lasciare dubbi ed a permettere successivi interventi selettivi nelle aree critiche e si adottino in seguito sistemi di rilevamento permanenti, completi ed efficaci.
Nel frattempo e non ci stancheremo mai di ripeterlo, già oggi con le conoscenze in nostro possesso il Sindaco di Lanciano ha tutti gli strumenti per ottemperare agli obblighi di legge (ordinanze e “principio di precauzione” sancito dalla Comunità Europea) ed impedire ogni intervento peggiorativo della qualità dell’aria.
E’ di questi giorni la notizia che il Sindaco di Vasto Lapenna ha ordinato la sospensione della costruzione della centrale a biomasse della Istonia Energy a Punta Penna perché peggiorativa dei parametri ambientali.
Ci aspettiamo anche da noi analoghi interventi perché solo con azioni del genere l’aria sarà finalmente “pulita” in ogni senso.


I CENTO NIENTE CHE UCCISERO L'ASINO (ovvero il tutto è maggiore della somma delle sue parti)  (4 marzo 2012)


Quando per imporgli qualcosa gli ripetevano “Non ti preoccupare, è niente, non ti fa niente” il mio compianto suocero Eustachio ribatteva così: “Cende gnènte accìse l’asene” (perdonate la trascrizione improvvisata) ossia “Cento niente hanno ucciso l’asino”. Più chiaro di mille trattati.
La saggezza popolare ci viene in soccorso anche per le nostre vicissitudini legate all’inquinamento e alla qualità della vita perché ci dice papale papale che il dato decisivo è la sommatoria dei singoli fattori (nel nostro caso nocivi e inquinanti) rispetto alle parti isolate tra di loro. Il tutto è appunto maggiore e molto spesso peggiore della somma delle sue parti.
Questa dev’essere la linea-guida principale per qualsiasi comportamento individuale ma soprattutto per le scelte delle amministrazioni pubbliche. Va da sé che ci rivolgiamo come al solito al nostro Sindaco invitando chiunque a fare altrettanto per il proprio Comune di appartenenza: bisogna avere una visione globale dei vari fattori inquinanti (dal traffico agli impianti di tutti i tipi, dai rifiuti alle discariche, dai ripetitori alle coperture in amianto e via discorrendo) per avere un quadro organico della situazione e procedere decisamente ad una progressiva ma drastica riduzione dei rischi.
Non possiamo accettare nuove fonti nocive alla salute solo perché inquinano “entro i limiti di legge” come nel caso della centrale a biogas di Villa Pasquini. Anche perché, lo ricordiamo a chi ha la vista corta, nei dintorni di Villa Pasquini ci sono già la discarica di Cerratina in piena attività, l’ex discarica di Serre con la sua preoccupante eredità, la zona industriale in Val di Sangro, ecc. ecc.
Di più un’amministrazione comunale ha il diritto/dovere di fare pressione su quelle vicine che accettano l’installazione sul proprio territorio di impianti inquinanti (vedi centrale a biomasse e sansificio a Treglio oppure turbogas a Ortona e via discorrendo) perché l’aria non ha confini e le polveri nocive trasportate dal vento possono percorrere centinaia di chilometri.
Riepilogando: se mangio cento porzioni normali di alimenti diversi alla fine creperò di indigestione come se ne avessi ingurgitato uno solo in enormi proporzioni. Questo è un risultato ormai acquisito in medicina e nelle scienze in generale ma che ha enormi difficoltà ad affermarsi in altri ambiti come la politica, al cui interno spesso prevalgono ragionamenti e interessi molto meno lungimiranti.
Ebbene è giunto il momento di dire basta ai tentennamenti ed alle scelte fatte letteralmente sulla pelle delle persone: Sindaco Pupillo e Assessore Tascione, da amministratori e conoscitori della cultura abruzzese ma soprattutto da uomini di scienza quali siete, ci aspettiamo che sappiate interpretare al meglio il detto popolare di cui sopra.
Tutti gli asini, ma prima di tutto le donne e gli uomini della nostra terra ve ne saranno riconoscenti per sempre.
Franco Mastrangelo

QUALITA' DELL'ARIA: ITALIA MAGLIA NERA D'EUROPA. E A TREGLIO E VILLA PASQUINI COSA NE PENSANO? (25 settembre 2012)

Riproduciamo qui di seguito il post pubblicato dal Prof. Federico Valerio sul suo blog "Scienziato preoccupato" ( federico-valerio@blogspot.com ) che invitiamo tutti a seguire costantemente per l'altissimo interesse dei temi trattati con la massima competenza.
Abbiamo l'onore di collaborare da tempo con il Prof. Valerio soprattutto sul tema delle biomasse e della qualità dell'aria di cui è uno dei maggiori esperti nazionali.
Alla fine di questa illuminante lettura aggiungiamo alcune considerazioni di natura "locale" che speriamo ottengano lo stesso effetto.

CHE ARIA SI RESPIRA IN EUROPA? REPORT 2012

Da poche ore, l'agenzia Europea per l'Ambiente  ha presentato il  rapporto 2012 sulla qualità dell'aria dei paesi dell'Unione.
Non a caso, l'immagine di copertina  del Rapporto, riprodotta in alto, è stata scattata in Italia.
Infatti, tra gli Stati fondatori dell'Unione Europea, l'Italia è la maglia nera, è il caso di dirlo per qualità dell'aria.

Fig. 1 Mappa della concentrazione media annuale di PM10


La Figura 1 mostra la localizzazione delle stazioni di monitoraggio attive in tutta Europa. Quelle in rosso, nel 2010,  hanno fatto registrare il superamento dell'obbiettivo di qualità per la concentrazione media annuale di polveri sottili (PM10), pari a 40 microgrammi per metro cubo d'aria.
Quelle in arancio, hanno superato il limite previsto per le concentrazioni medie giornaliere delle stesse PM10.
L'Italia, tra i paesi fondatori dell'Unione Europea, è quello che mostra il maggior numero di punti rossi e arancioni!
Questo risultato, ovviamente, non è un caso in quanto in Italia è mancata una seria politica di incentivazione al trasporto urbano, i controlli sull'inquinamento industriale sono estremamente carenti ( Taranto, Brindisi docent) e la recente incentivazioni a realizzare centinaia di centrali alimentate a biomasse ha dato certamente il suo contributo a raggiungere questo record negativo.
Ma non è solo un problema simbolico di "maglia nera" della qualità dell'aria.
Il mancato rispetto delle normative europee ci costringe a pagare tasse salate, ma, ancora peggio, la situazione mostrata in figura dice anche che, a causa di questo inquinamento evitabile, l'aspettativa di vita degli Italiani che abitano le città in rosso e in arancio è minore di quella degli altri partner europei. Nelle città europee più inquinate si possono perdere da otto a ventiquattro mesi di vita.

Prof. Federico Valerio
Questo è solo l'ultimo dei dati scientifici che, aggiungendosi a tutti quelli precedenti che abbiamo presentato pubblicamente, ci dicono una sola cosa: NON POSSIAMO PIU' PERMETTERCI INTERVENTI DI ALCUN TIPO CHE VADANO A PEGGIORARE UNA SITUAZIONE DI QUALITA' DELL'ARIA GIA' PRECARIA MA DOBBIAMO SUBITO PRETENDERE CHE SI RISPETTI LA LEGGE NEL PROCEDERE SUBITO A MIGLIORARNE LE CONDIZIONI.

E non si tratta certo solo del Nord Italia industrializzato: la vicina Pescara risulta tra le città più inquinate d'Europa! (abbiamo questo dato perchè lì hanno le centraline di rilevamento tutto l'anno. Se le mettessimo anche noi cosa uscirebbe fuori?)
Poichè da tempo continuiamo a ripetere le stesse cose perchè chi deve intendere intenda, questa volta riproduciamo uno stralcio da un nostro precedente post del 16 giugno scorso pubblicato in occasione della Conferenza dei servizi sulla Centrale a biogas di Villa Pasquini che fa sempre bene rileggere:
 
La qualità dell’aria ambiente a Lanciano, nell’area circostante e nella zona specifica di località Bel Luogo/Villa Pasquini
  1. Lo studio del 2010 sulla qualità dell’aria commissionato al Consorzio Mario Negri Sud dalla Provincia di Chieti è stato condotto con un procedimento all’avanguardia detto “biomonitoraggio” che attraverso l’IBL (Indice di Biodiversità Lichenica) garantisce risultati certi e precisi sullo stato dell’aria e dell’ambiente circostante ed è riconosciuto dalla Comunità scientifica internazionale e dall’ANPA (Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) superiore a qualsiasi altro monitoraggio puramente strumentale.  I risultati di questa ricerca sono stati che la qualità dell’aria a Lanciano e nell’area circostante è pessima, la più bassa tra tutte le zone rilevate;
  2. Lo studio “S.Q.U.I.L.L.A.” del 2012 sulla qualità dell’aria commissionato sempre al Consorzio Mario Negri Sud dal Comune di Lanciano, sebbene condotto con una metodologia di tipo strumentale (a mezzo di “radiello”) nettamente meno efficace del biomonitoraggio (non essendo tra l’altro in grado di rilevare le polveri sottili e ultrasottili che sono tra i primi fattori di inquinamento urbano) ha comunque messo in evidenza nella zona di Villa Pasquini dove ricade la centrale a biogas della Società ATA Energia una concentrazione di anidride solforosa che lo stesso reponsabile del Mario Negri Sud Dott. Tommaso Pagliani definisce “anomala” e meritevole di ulteriori approfondimenti. Sottolineamo che tale sostanza è fortemente irritante per gli occhi ed il tratto respiratorio, per inalazione può causare edema polmonare ed una prolungata esposizione può portare anche alla morte. Se a tutto questo aggiungiamo quanto dichiarato dal Prof. Federico Valerio che “nel biogas ci sono sostanze nocive come l’idrogeno solforato e altri composti tossici e odorigeni” e che l’idrogeno solforato stesso è estremamente velenoso ed una prolungata esposizione può essere mortale, allora il quadro si fa ancora più inquietante;
  3. Nei dintorni dell’area di insediamento della Centrale a biogas in località Bel Luogo/Villa Pasquini insistono altri insediamenti inquinanti quali ad esempio la Zona Industriale della Val di Sangro, la discarica di Cerratina in piena attività e l’ex discarica di Serre con la sua  velenosa eredità oggetto di preoccupate attenzioni da parte degli enti interessati. Il dato decisivo è sempre la sommatoria dei singoli fattori nocivi e inquinanti che va valutata per avere un quadro organico della situazione dato che il tutto è sempre maggiore della somma delle singole parti;
  4. L’area lancianese è inoltre interessata da due altri impianti posti nel confinante Comune di Treglio (sansificio e impianto a biomasse) che ne peggiorano la qualità dell’aria in quanto le polveri nocive trasportate dal vento viaggiano per decine di km. ed in opposizione ai quali si dichiarò pubblicamente anche l’attuale Sindaco di Lanciano.
 Aggiungiamo infine che proprio in occasione di quella Conferenza dei servizi l'Amministrazione Comunale di Lanciano ha manifestato ufficialmente perplessità sulla localizzazione dell'impianto, poichè da uno studio affidato al Consorzio Mario Negri Sud (lo studio "Squilla" appunto) risultava una qualità dell'aria scadente e si impegnava a trasmettere alla ditta lo studio citato.
A sua volta l'ARTA (Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale) si impegnava ad esprimersi dopo aver acquisito la relativa documentazione.
LA NOSTRA DOMANDA FINALE E' QUESTA: A CHE PUNTO SIAMO MENTRE LA CENTRALE A BIOGAS E' IN PROCINTO DI ENTRARE IN FUNZIONE? 
COME INTENDE PROCEDERE L'A.C. DI LANCIANO PER TUTELARE LA SALUTE DEI PROPRI CONCITTADINI?

In prima battuta questi impianti non vanno realizzati perchè inutili e inquinanti ma ricordiamo anche che, visto che la centrale ormai è stata costruita nonostante l'opposizione dell'opinione pubblica, più volte abbiamo prospettato delle soluzioni (rete di teleriscaldamento, produzione dal biogas di biometano da immettere direttamente nella rete metanifera nazionale) che andrebbero incontro all'esigenza di limitare i danni e che potrebbero dimostrare da parte della proprietà come interventi di questo tipo non vengano fatti solo per interessi privati (come appare evidente) ma per creare dei vantaggi alle comunità locali che li ospitano.


L'INQUINAMENTO UCCIDE: LO DEVONO TENERE BENE IN MENTE POLITICI ED AMMINISTRATORI QUANDO FANNO LE LORO SCELTE. 

(23 ottobre 2013)

Ci sono due notizie recenti che rafforzano ulteriormente le nostre argomentazioni nelle battaglie contro l'inquinamento e in difesa della salute di tutti gli esseri viventi e dell'ambiente in cui vivono.
La prima, storica e di carattere scientifico internazionale, viene dalla IARC, l'Agenzia per la ricerca sul cancro dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: un suo autorevolissimo studio ha certificato senza possibilità di smentita che l'inquinamento atmosferico nel suo complesso è sicuramente cancerogeno per gli esseri umani.
La seconda, di carattere locale/nazionale, riguarda il sequestro di una centrale a biomasse a Cremona a causa dello stoccaggio abusivo nelle campagne adiacenti delle scorie tossiche e nocive prodotte dalla stessa.
Su entrambe le notizie riporteremo qui sotto i resoconti più dettagliati. Per il momento ci preme sottolineare lo stretto collegamento tra le due e l'insegnamento che ne dovrebbero trarre tutti i politici e gli amministratori: le decisioni che riguardano direttamente o indirettamente la salute delle persone ed il loro benessere vanno sempre prese sulla base delle conoscenze scientifiche più aggiornate. Per tutti coloro che hanno incarichi istituzionali o posizioni da decisori non è ammessa l'ignoranza di questi argomenti perchè con le loro scelte possono determinare la vita o la morte dei loro concittadini.
Dice il Prof.Umberto Tirelli, Direttore del Dipartimento di oncologia medica dell'Istituto tumori di Aviano: “La classificazione dell’OMS che include l’inquinamento atmosferico come cancerogeno è un passo importante anche per l’Italia a cui devono seguire interventi immediati da parte delle nostre autorità politico-sanitarie. Infatti, ci sono modi molto efficaci per ridurre l’inquinamento atmosferico, per esempio riducendo significativamente il traffico automobilistico nei centri delle città, impedendo la costruzione di alloggi vicino alle autostrade o alle strade di grande percorrenza, attivando piste ciclabili e pedonali e autobus ecologici per disincentivare il traffico automobilistico, controllando il livello di riscaldamento delle abitazioni e le emissioni industriali inquinanti”.
Soprattutto i Sindaci e gli Amministratori locali non possono agire in maniera schizofrenica comportandosi a seconda delle circostanze come Dottor Jekyll o Mister Hyde ma devono avere bene in mente una strategia coerente ed omogenea di lungo periodo che determini tutte le loro scelte pubbliche.
Gli Amministratori di Lanciano hanno un'ottima occasione per dimostrare tutta la loro buona volontà in questo senso, attraverso le modalità e la scelta delle priorità nell'adozione del "Piano del traffico": vogliamo ricordare loro, come leggerete più sotto, che "i dati più recenti indicano che nel 2010 almeno 223mila morti per cancro ai polmoni sono da imputare all'inquinamento dell'aria. I maggiori imputati, spiegano gli esperti che hanno condotto l'analisi, sono proprio le polveri sottili e le sostanze che derivano dai mezzi di trasporto."
E non dimenticate mai che la difesa della vita è l'atto più nobile che esista.

Verdetto storico dello IARC (Oms): "Inquinamento e polveri sottili certificati come fattori cancerogeni"


Non solo l'inquinamento in generale ma anche le polveri sottili sono state dichiarate cancerogene per gli esseri umani, perché causano un aumento del rischio di tumore ai polmoni. “Ora non si può più indugiare, bisogna agire per ridurre una delle principali cause di morte”, fanno sapere dall'IARC, agenzia dell'Oms.

18 OTT - Ormai è ufficiale, quello che molti pensavano già da tempo: l'inquinamento atmosferico è cancerogeno per gli esseri umani. A definirlo così e catalogarlo nel “gruppo 1”, quello che contiene le sostanze più pericolose, è stata l'agenzia dell'Oms specializzata per il cancro, ovvero l'IARC (International Agency for Research on Cancer), a seguito di un'attenta revisione di tutta la letteratura scientifica sull'argomento. Allo stesso modo, insieme all'inquinamento in generale, anche il particolato atmosferico, ovvero le cosiddette polveri sottili – che sono una delle componenti che causano “cattiva aria” – è stato separatamente revisionato e dichiarato cancerogeno.


Il motivo è semplice: dagli studi analizzati emerge in maniera chiara che sia l'inquinamento atmosferico che le piccole particelle che lo compongono aumentano il rischio di cancro ai polmoni, e in qualche caso anche alla vescica. E che, sebbene la composizione dell'aria inquinata cambi molto da luogo a luogo, questo problema è presente in qualche misura in tutte le regioni del mondo.
In altre parole, si tratta della sostanza cancerogena più diffusa al mondo. “L'aria che respiriamo si è riempita di diversi tipi di agenti che favoriscono l'insorgenza di tumori”, ha spiegato Kurt Straif, a capo della sezione dell'IARC dedicata alle monografie, che ha pubblicato l'ultima revisione della letteratura. “Oggi sappiamo che questo non solo un rischio generico per la salute, per quanto grande, ma è una delle principali cause ambientali della morte per cancro”.
Le sorgenti principali sono infatti trasporti, centrali elettriche, emissioni industriali e agricole e anche riscaldamenti e cucine. Tuttavia, precisano gli esperti, alcuni agenti inquinanti hanno anche fonti naturali.
“Classificare l'inquinamento come carncerogeno per gli esseri umani è un passo molto importante”, ha sotttolineato Christopher Wild, direttore IARC. “Ci sono metodi per ridurlo e, data la scala dell'esposizione, che colpisce tutto il mondo, la decisione dell'Oms dovrebbe dare un chiaro segnale alla comunità internazionale affinché agisca senza ulteriori indugi”. 

18 ottobre 2013
 

Perché questo verdetto è così importante?


18 OTT - Quando si dice che molte delle sostanze che respiriamo in città e talvolta anche in campagna fanno male alla salute non si dice nulla di nuovo. Ma allora perché è così importante che l'Oms abbia classificato l'inquinamento atmosferico come cancerogeno? Il vero elemento di novità, probabilmente, è che per la prima volta non sono le singole sostanze ad essere classificate nel “gruppo 1”, quello delle più pericolose e sicuramente cancerogene, ma l'inquinamento in generale.


Nel passato, lo IARC Monographs Programme, la cosiddetta “enciclopedia dei cancerogeni” che ha pubblicato la revisione che ha portato a questa nuova storica classificazione, aveva già fornito evidenza che molte singole sostanze o mix di esse che si trovano nell'aria inquinata fossero causa dello sviluppo dei tumori. Tra queste il diesel esausto, solventi, metalli e polveri. Ma questa è la prima volta che l'inquinamento nella sua totalità è stato definito cancerogeno. “Il nostro obiettivo era quello di valutare l'aria che tutti respiriamo, invece che focalizzarci su elementi specifici”, ha spiegato Dana Loomis, che fa parte del programma. “E in questo senso i risultati puntano tutti nella stessa direzione: il rischio di ammalarsi di cancro ai polmoni è significativamente più alto nelle persone che sono esposte ad inquinamento ambientale”.
Già prima della nuova classificazione Oms si sapeva che l'inquinamento può causare un ampio spettro di malattie, a partire da quelle respiratorie per arrivare a quelle cardiache. Tuttavia, studi indicano che negli ultimi anni i livelli di esposizione sono incrementati significativamente, soprattutto nei paesi a più rapida industrializzazione con popolazioni molto numerose e questo ha avuto ripercussioni sui decessi per cancro: i dati più recenti indicano che che nel 2010 almeno 223 mila morti per cancro ai polmoni sono da imputare all'inquinamento dell'aria. I maggiori imputati, spiegano gli esperti che hanno condotto l'analisi, sono proprio le polveri sottili e le sostanze che derivano dai mezzi di trasporto. A dirlo oltre 1000 studi scientifici con ricercatori che provengono da cinque continenti, e che si basano su dati epidemiologici che riguardano milioni di persone che abitano Europa, Nord e Sud America, Asia.

18 ottobre 2013
Tratto dal sito QUOTIDIANOSANITA.IT: clicca su http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=17574 

Scorie tossiche nei campi Sequestrata centrale a biomasse

Trovati reflui industriali di colore nerastro 26 volte più tossici del consentito, liberamente dispersi nei campi di un'azienda compiacente. I cittadini si lamentavano per l'odore nauseabondo


Cremona, 19 ottobre 2013 - Una discarica abusiva di scorie tossiche è stata scoperta nei campi agricoli del cremonese e una centrale a biomasse è stata sequestrata dai carabinieri del Noe di Brescia, insieme ai terreni di un'azienda agricola compiacente. L'indagine dei militari è scattata dalle lamentele di alcuni cittadini che si lamentavano per delle esalazioni sospette e dopo i controlli ambientali. I carabinieri hanno scoperto così una grande quantità di  rifiuti speciali pericolosi, gestito da una società agricola che si era prestata allo stoccaggio abusivo nei propri terreni delle scorie prodotte dalla centrale a biomasse.
Sin dal primo accesso i sospetti dei carabinieri sono caduti sulle scorie ed i liquidi sparsi sul terreno agricolo confinante e nascosto alla vista dei passanti, che si presentavano di colore nerastro e dall'odore nauseabondo. I carabinieri del Noe hanno eseguito ulteriori accertamenti tecnici e campionamenti per rilevare la composizione chimica e le caratteristiche del materiale sospetto, insieme all'Arpa di Brescia e l'amministrazione provinciale di Cremona.
Le analisi chimiche hanno rilevato la positività al parametro del 'cod' (chemical oxygen demand) che rappresenta un indice che misura il grado di inquinamento dell'acqua da parte di sostanze ossidabili, principalmente organiche, risultato pari a 2.632 mg/l ovvero oltre 26 volte superiore ai limiti previsti dal decreto legislativo 152/2006 per i reflui industriali sul suolo.
A seguito dell'allarmante risultato delle analisi, è scattato immediatamente il blitz che ha portato alla segnalazione alla procura della Repubblica di Cremona dei 2 soggetti ritenuti responsabili ed al sequestro probatorio della centrale a biomasse gestita da una società milanese nonchè del terreno, perchè contaminato per presenza di scorie e liquidi costituenti rifiuti speciali pericolosi provenienti dall'impianto.
Sul posto è intervenuto il sindaco del comune di Gadesco Pieve Delmona che, constata la gravità della situazione, si è riservato di emettere nelle prossime ore un ordinanza sindacale a tutela della salute pubblica e dell'ambiente.

Da ILGIORNO.IT http://www.ilgiorno.it/cremona/cronaca/2013/10/19/968308-centrale-biomasse-cremona-inquinamento.shtml

L'ITALIA HA IL RECORD EUROPEO DI MORTI PREMATURE DA INQUINAMENTO DELL'ARIA: ECCO PERCHE' DOBBIAMO CACCIARE A MUSO DURO CHI CI VUOLE IMPORRE OMBRINA O GLI INCENERITORI 

(1 dicembre 2015)

Il dato scientifico sconvolgente, ma purtroppo non inaspettato, attestato dall'Agenzia Europea dell'Ambiente è questo: l'Italia, tra i 28 Paesi dell'Unione Europea, ha il record per numero di morti premature causate dall'inquinamento dell'aria. Morti premature significa decessi di bambini, giovani o comunque persone che avrebbero dovuto avere il diritto di vivere più a lungo in condizioni ambientali buone o migliori rispetto a quelle che spesso colpevolmente non vengono garantite dalle Istituzioni obbligate a questo compito.
Nel 2012 ci sono stati 84.400 italiani assassinati dalle seguenti sostanze liberate nell'aria: 59.500 dalle polveri sottili (Pm 2,5), 21.600 dal biossido di azoto (NO2) e 3.300 dall'ozono (o3) presente nei bassi strati dell'atmosfera.
Sono sostanze che peggiorano e riducono le aspettative di vita, sono sostanze che provocano gravi e mortali patologie come il cancro, le malattie respiratorie e quelle cardiache.
Sono sostanze che, insieme a molte altre ugualmente micidiali, troviamo sempre presenti nei tanti progetti che ci vogliono imporre sulla nostra pelle dagli inceneritori alle raffinerie, dai pozzi di petrolio e idrocarburi alle centrali a biomasse e biogas in genere. 
Sono sostanze, in particolare le polveri sottili, che irradiano quotidianamente dall'invadente strapotere automobilistico cui si dovrà, come a tutto il resto, porre rimedio al più presto con alternative più sane e praticabili.
Difendere il Pianeta e il benessere di tutti comincia proprio da qui, dal livello locale ed è qui che ci dobbiamo mobilitare e pretendere dai nostri rappresentanti istituzionali che svolgano al meglio il loro ruolo di garanti della salute pubblica. Non ci stancheremo mai di ripetere che il Sindaco di ogni Comune è la massima autorità sanitaria di zona ed è il primo che deve intervenire.
Ma gli effetti velenosi dell'inquinamento non riguardano solo la salute delle persone ma anche l'economia privata e le finanze pubbliche con pesanti ricadute sui costi ospedalieri e del Servizio Sanitario Nazionale, la perdita di giornate di lavoro, i danni irreversibili alle colture ed all'alimentazione in genere, il crollo del valore di edifici, immobili e terreni.
Non è più il tempo dei bei discorsetti dati in pasto alle folle mentre si fa tutto il contrario. Le folle sono diventate un popolo consapevole dei propri diritti e tra questi i principali sono il diritto a respirare un'aria pulita, a bere un'acqua non contaminata, a mangiare cibi sani, a vivere rispettando gli equilibri naturali.
Uno Stato che a tutti i livelli, dal vertice alle più piccole diramazioni locali, non riesce a garantire questi diritti preliminari non è degno di rappresentare la propria Comunità.
E' per questo che siamo tutti chiamati a vigilare, ad agire e a non delegare a chi non lo merita la difesa della cosa più preziosa che abbiamo: LA VITA.
Fm 

 

Nessun commento:

Posta un commento