Nel dibattito pubblico su come riutilizzare
il tracciato in disuso della Sangritana il Movimento LaVeNuM ha avanzato una
sua proposta che viene esposta qui di seguito cercando di valutarne tutte le
implicazioni e i benefici conseguenti.
L’ex-tracciato della Ferrovia
Adriatico Sangritana di 43 km., che da San Vito Marina arriva a Piane d’Archi
attraversando Lanciano, è fuori uso dal 2003 ossia da 16 anni. L’intera tratta
è gestita dall’azienda TUA- Società Unica Abruzzese di Trasporto S.p.a. (che nel 2015 ha incorporato FAS) ed è di proprietà della Regione Abruzzo, quindi SI
TRATTA DI UN BENE COMUNE PUBBLICO.
Anni addietro è stato presentato
dalla stessa Sangritana un progetto di cosiddetto “tram-treno” che, oltre ad
interessare una porzione molto ridotta dell’intera linea (da Contrada Marcianese
al quartiere Santa Rita- altezza Villa Martelli per un totale di circa 4km.),
ha presto evidenziato enormi problemi sia di costi che tecnici essendo il mezzo
ipotizzato, per le sue caratteristiche di peso e volume, inadatto al percorso
urbano. Per questo è poi aleggiata l’ipotesi di sostituirlo con un mezzo più
leggero tipo tram se non addirittura con un filobus su gomma, dimostrando la
poca solidità di tutta l’operazione e inducendo il sospetto che ad alcuni
convenga mantenere lo status quo.
Le rotaie sono un patrimonio
inestimabile, però se devono rimanere un simulacro destinato al progressivo
degrado è meglio pensare a soluzioni diverse che non impediscano successivi sviluppi
in direzioni complementari e rispettose di questa risorsa.
LA PROPOSTA DEL MOVIMENTO LAVENUM
PREVEDE
LA SISTEMAZIONE DELL’INTERA TRATTA A PERCORSO CICLO-PEDONALE MEDIANTE
INTERVENTI A COSTO MINIMO CHILOMETRICO PER LA MESSA IN SICUREZZA E LA COPERTURA
DELLE ROTAIE CON I MATERIALI CHE SI RITERRANO PIÙ IDONEI (terra, ghiaia, erba,
ecc.) O CON ALTRI SISTEMI (ad es. pannelli di gomma rimuovibili, come
sperimentato altrove) CHE NON PRECLUDANO IN FUTURO L’EVENTUALE AFFIANCAMENTO AL
PERCORSO CICLO-PEDONALE DI UN ADEGUATO MEZZO SU ROTAIA (come avviene già in
tante parti d’Europa, del mondo ed anche in Italia).
Per la sistemazione del
percorso si potrebbero utilizzare subito i 3 milioni di euro che, come ribadito
a più riprese da fonti istituzionali, sono già disponibili per gli interventi
su questa tratta una volta che si sia deciso cosa farne.
PERCHÉ ALLO STATO ATTUALE È
PREFERIBILE LA PROPOSTA LAVENUM?
·
È QUELLA CHE AVREBBE I TEMPI DI ATTUAZIONE PIÙ
RIDOTTI rispetto a qualsiasi altro tipo di intervento più complesso e
strutturale, potendo procedere anche per tappe successive in modo da aprire
subito le parti già sistemate per un utilizzo immediato;
·
È QUELLA CHE POTREBBE OTTIMIZZARE
MEGLIO I 3 MILIONI DISPONIBILI essendo perfettamente compatibile con la
destinazione prevista dei fondi e prevedendo lavori a costo minimo chilometrico molto meno onerosi
rispetto ad altri che includono grandi investimenti anche sui mezzi. Pur senza
approfondire dal punto di vista tecnico, si può dire che con questa cifra si
riuscirebbe a trattare, se non la totalità, una larga parte dell’intero percorso;
·
È QUELLA CHE NON OSTACOLEREBBE EVENTUALI
INTERVENTI FUTURI COMPLEMENTARI E INTEGRATI perché non prevede lo
smantellamento delle rotaie.
QUALI SONO I VANTAGGI CHE
OTTERREBBE LA COMUNITÀ?
·
LA RESTITUZIONE IN TEMPI RELATIVAMENTE PIÙ
BREVI DI UN BENE PATRIMONIO DI TUTTI che rischia un irreversibile degrado e viene
negato alla legittima fruizione collettiva;
·
L’IMMEDIATA APERTURA AL PUBBLICO CICLO-PEDONALE
DELL’INTERA TRATTA URBANA NEL TERRITORIO DI LANCIANO CHE VERREBBE COSÌ
COLLEGATO FACILMENTE IN TUTTE LE SUE PARTI dando una spinta decisiva allo
sviluppo di una mobilità sana e funzionale alternativa all’uso indiscriminato
dell’auto privata. Quindi, con la conseguente riduzione dei veicoli in
circolazione e sosta, si avrebbe subito l’abbassamento dell’inquinamento
acustico, dell’aria e del suolo; la diminuzione del rischio di incidenti; la
liberazione di spazi pubblici comuni che potrebbero essere restituiti alla
socialità e via di questo passo. In definitiva UN MIGLIORAMENTO GENERALE DELLA
QUALITÀ
DELLA VITA IN CITTÀ;
·
ANCHE ATTRAVERSO IL POSSIBILE COLLEGAMENTO CON LA
VIA VERDE DELLA COSTA DEI TRABOCCHI UN FORTE SLANCIO TURISTICO VERSO LANCIANO E
L’INTERNO con tutti gli enormi vantaggi economici e sociali del caso;
·
LO SVILUPPO ECONOMICO PROGRESSIVO LUNGO TUTTO
L’ITINERARIO attraverso l’iniziativa privata a servizio dell’infrastruttura,
l’organizzazione di eventi e manifestazioni pubbliche lungo il percorso, il
recupero e la valorizzazione sia del patrimonio ferroviario (stazioni, caselli,
immobili vari, treni e vagoni riutilizzati in una funzione museale diffusa, ecc.)
che di quello adiacente.
Naturalmente non entriamo nei
dettagli tecnici e di fattibilità: su quelli si esprimeranno gli esperti
del settore per trovare le soluzioni migliori una volta stabilita questa
destinazione che, lo ripetiamo, non impedisce sviluppi futuri ma garantisce un
ripristino dell’infrastruttura senz’altro più rapido di qualsiasi altra scelta
sulla quale discutiamo invano da troppi anni.
IL MOVIMENTO LAVENUM CHIEDE
ALL’INTERA COMUNITÀ IN TUTTE LE SUE COMPONENTI, ISTITUZIONALI E CIVILI, DI
CONFRONTARSI SU QUESTA PROPOSTA SUGGERENDO MODIFICHE, CORREZIONI O
INTEGRAZIONI, MA SOSTENENDOLA INFINE COME L’UNICA CHE POSSA SBLOCCARE UNO
STALLO INDECOROSO CHE RISCHIA DI DIVENTARE DEFINITIVO.
Non lasciamo che i tesori della
nostra terra vengano inghiottiti dai rovi e le ortiche. Qualcuno forse lo
spera, ma faremo di tutto per impedirlo.
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